Addio a Rosanna Quaglia, storica titolare del negozio “Martino” di piazza d’Azeglio: aveva 91 anni

Rosanna Quaglia

Si chiamava Rosanna Quaglia e aveva 91 anni. Ma per tutti era la signora “Martin”, del negozio di alimentari, che in realtà si chiama “Martino” da 61 anni in piazza Massimo d’Azeglio. Si è spenta serenamente nella sua abitazione, lasciando le figlie Teresa, con Ernesto, e Giuliana, con Fabrizio, le nipoti Francesca e Alessandra e un fiume di  amici nonché di affezionatissimi clienti.

I funerali saranno celebrati sabato, alle 9,30, nella chiesa di San Giuliano, in via Foà, dove domani, venerdì, alle 18,30, sarà recitato il Rosario.

Rosanna con il suo Chiaffredo

Rosanna Quaglia era giunta a Vercelli, con la famiglia, nel 1951 e nella nostra città aveva conosciuto il marito, Chiaffredo Martino (scomparso nel 2008), che a sua volta si era trasferito nella nostra città dal Cuneese. Si erano sposati in San Giuliano e avevano dato vita alla loro attività per la quale sono poi diventati famosissimi e rinomati in tutta la città, prima in via Morosone, poi in via Gioberti e, infine, nell’attuale sede di piazza d’Azeglio. Tutti i vercellesi: “Anduma a crumpè j’anciui e l’ marlüs ‘ntal Martin”. E dietro al banco, con il suo Chaffredo e poi con le figlie c’era sempre lei, la signora Rosanna. Con una buona parola per tutti, ma anche con la sua bonaria ironia. Informatissima su tutto quello che accadeva in città, seguiva il commercio vercellese con interesse, passione e competenza. Era una donna colta e intelligente.

Rosanna Quaglia è rimasta in negozio fino a poco meno di dieci anni fa, ma anche quando per motivi di età non se l’è più sentita di avere in contatto quotidiano con i clienti, era pur sempre informata grazie alle figlie, ai generi e alle nipoti che la tenevano costantemente informata su quello che accadeva nella città, che amava”.

Il cordoglio a Vercelli è unanime e profondo.

                                                                                          Edm

 

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1 commento

  1. Era una cara persona, si capiva che, insieme alle piccole operazioni che compiva per chi andava nel negozio, e pur la impegnavano tanto, aveva o avrebbe avuto tante cose da dire e insegnare. Quando, anni fa, la sua salute peggiorò ma ancora la si vedeva per le vie del centro, le sue doti di umanità, spontanea e generosa, trasparivano di più, intristendoci tutti

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