“Vercellae Hospitales”: dalle 15 i tre cortei storici si muoveranno verso piazza Cavour

Un’immagine dello scorso anno


È incominciata sotto un’ottima stella la 2ª edizione della Vercellae Hospitales, la grande rievocazione medievale. Venerdì pomeriggio più di 200 persone hanno visitato la mostra “Armati di carte”, allestita in Arca e inaugurata alle ore 17 dal Sindaco, Roberto Scheda. Oltre 2.000, invece, hanno affollato l’area dell’Ex 18 dove sono stati allestiti gli stand dello street food e c’è stato il concerto gratuito dei BardoMagno.

Il concerto dei BardoMagno di ieri sera

Oggi, sabato 12 aprile, la manifestazione entra nel vivo. Dalle 10 è visitabile la mostra in Arca, alle 11 spazio alla presentazione, sempre nell’ex chiesa di San Marco, da parte della Società Storica degli atti del convegno 2023 per gli 800 anni dell’ospedale di Sant’Andrea. Alle 15 è in programma l’inizio del corteo storico da tre punti della città (parco Kennedy con nobili e cavalieri; piazza Tizzoni con sbandieratori e musici; piazza d’Angennes con sbandieratori, figuranti e musici) che convergerà in piazza Cavour. Da qui, poi, gli oltre 600 figuranti raggiungeranno la basilica di Sant’Andrea per l’inaugurazione del campo. Alle 17 lo spettacolo equestre in parco Kennedy mentre alle 21 concerto gratuito, all’Ex 18, dei Lou Dalfin.

Ricordiamo infine che, durante tutta la giornata, si possono fare visite guidate alla scoperta dei luoghi più affascinanti di Vercelli legati al medioevo; visita alla mostra dedicata ai reperti rinvenuti durante gli scavi dell’antico ospedale Sant’Andrea dal titolo “Polli, carni fresche, mandorle, vino” al museo archeologico Civico; visite ai musei della città che rimarranno aperti in orario straordinario.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

6 Commenti

  1. Il massimo della baraonda
    sarà verso le 15.30 / 16
    quando i tre cortei storici
    (in costume)
    confluiranno in Piazza Maggiore.
    A quel punto
    per i popolani residenti
    non resteranno che 2 possibilità:
    1. Scendere, per Partecipare
    2. Barricarsi in casa
    ( .. tenendosi pronti,
    muniti d’olio bollente).

    • Le memorie di Vercelli

      Sempre nell’anima
      Mi sta quel giorno,
      Che con un nuvolo
      D’amici intorno
      D’Eccellentissimo
      Comprai divisa,
      E malinconico
      Lasciai di Vercelli
      La baraonda
      Tanto gioconda.

      Entrai nell’Ussero
      Stanco, affollato;
      E a venti l’ultimo
      Caffè pagato,
      Saldai sei paoli
      D’un vecchio conto,
      E poi sul trespolo
      Lì fuori pronto,
      Partii col muso
      Basso e confuso.

      Quattro anni in libera
      Gioja volati
      Col senno ingenito
      Agli scapati!
      Sepolti i soliti
      Libri in un canto,
      S’apre, si compita,
      E piace tanto
      Di prima uscita
      Quel della vita

      Bevi lo scibile
      Tomo per tomo,
      Sarai Chiarissimo
      Senz’esser uomo.
      Se in casa eserciti
      Soltanto il passo,
      Quand’esci, sdruccioli
      Sul primo sasso.
      Dal fare al dire
      Oh! v’è che ire!

      Scusate, io venero,
      Se ci s’impara,
      Tanto la cattedra
      Che la bambara;
      Se fa conoscere
      Le vie del mondo,
      Oh buono un briciolo
      Di vagabondo,
      Oh che sapienza
      La negligenza!

      E poi quell’abito
      Roso e scucito;
      Quel tu alla quacchera
      Di primo acchito,
      Virtù di vergine
      Labbro in quegli anni,
      Che poi, stuprandosi
      Co’ disinganni,
      Mentisce armato
      D’un lei gelato!

      In questo secolo
      Vano e banchiere
      Che più dell’essere
      Conta il parere,
      Quel gusto cinico
      Che aveva ciascuno
      Di farsi povero,
      Trito e digiuno
      Senza vergogna,
      Chi se lo sogna?

      O giorni, o placide
      Sere sfumate
      In risa, in celie
      Continuate!
      Che pro, che gioja
      Reca una vita
      d’epoca in epoca
      Non mai mentita!
      Sempre i cervelli
      Come i capelli!

      Spesso di un Socrate
      Adolescente,
      N’esce un decrepito
      Birba o demente:
      Da sano, è ascetico;
      Coi romatismi,
      Pretende a satiro:
      Che anacronismi!
      Dal farle tardi
      Cristo ti guardi.

      Ceda lo studio
      All’allegria
      Come alla pratica
      La teoria;
      O al più s’alternino
      Libri e mattie,
      Senza le stupide
      Vigliaccherie
      Di certi duri
      Chiotti e figuri.

      Col capo in cembali,
      Chi pensa al modo
      Di farsi credito
      Col grugno sodo?
      Via dalle viscere
      L’avaro scirro
      Di vender l’anima,
      Di darsi al birro,
      Di far la robba
      A suon di gobba.

      Ma il punch, il sigaro,
      Qualche altro sfogo,
      Uno sproposito
      A tempo o luogo;
      Beccarsi in quindici
      Giorni l’esame,
      In barba all’ebete
      Servitorame
      Degli sgobboni
      Ciuchi e birboni;

      Ecco, o purissimi,
      Le colpe, i fasti,
      Dei messi all’Indice
      Per capi guasti.
      La scapataggine
      È un gran criterio,
      Quando una maschera
      Di bimbo serio
      Pianta gli scaltri
      Sul collo agli altri.

      Quanta letizia
      Ravviva in mente
      Quella marmorea
      Torre pendente,
      Se rivedendola
      Molt’anni appresso,
      Puoi compiacendoti
      Dire a te stesso:
      Non ho piegato
      Né pencolato!

      Tali che vissero
      Fuor del bagordo,
      E che ci tesero
      L’orecchio ingordo,
      Quando burlandoci
      Dei due Diritti,
      Senza riflettere
      Punto ai Rescritti,
      Cantammo i cori
      De’ tre colori;

      Adesso sbraciano
      Gonfi e riunti,
      Ma in bieca e itterica
      Vita defunti.
      E noi (che discoli
      Senza giudizio!)
      Siam qui tra i reprobi
      Fuor di servizio,
      Sempre sereni
      E capi ameni.

      A quelli il popolo,
      Che teme un morso,
      Fa largo, e subito
      Muta discorso:
      A noi repubblica
      Di lieto umore,
      Tutti spalancano
      Le braccia e il core:
      A conti fatti,
      Beati i matti!

      ( Giuseppe Giusti, Le memorie di Vercelli, 1841 )

      Note:
      c’è un errore

  2. Se il tempo “terrà”, chi vorrà potrà
    farsi un giro per Vercelli
    magari nell’odierna piazza Cavour,
    meglio se dopo le 15.
    C’è però un ex. “residente” vercellese
    noto per le sue evasioni .. anche il 12 aprile (*)
    che non potrà mai più passeggiare,
    è l’83enne Graziano Mesina, “Grazianeddu”,
    era stato scarcerato (temporanemente)
    per motivi di salute, poche ore prima
    ed è morto oggi, poche ore dopo.
    …..
    (*) Nel 1985 ottenne un permesso di tre giorni,
    per tre ore al giorno per rivedere la madre a Orgosolo.
    Il 12 aprile ottenne un permesso di dodici ore
    per far visita al fratello a Crescentino, nel Vercellese.
    Allo scadere delle dodici ore
    non fece ritorno nel carcere di Vercelli.
    Raggiunse a Milano Valeria Fusè,
    una ragazza che aveva iniziato a scrivergli
    nel carcere di Novara.
    I due si rifugiarono in un appartamento di Vigevano.
    Il 18 aprile nell’appartamento dove si nascondevano
    fecero irruzione i Carabinieri che arrestarono entrambi.
    Trasferito nel carcere di massima sicurezza di Novara,
    venne condannato a ulteriori sei mesi di reclusione,
    mentre la Fusè venne assolta.
    …..
    È morto Graziano Mesina,
    era stato scarcerato nel pomeriggio di ieri
    per motivi di salute
    L’ex primula rossa del banditismo sardo
    si trovava nel reparto di Pp San Paolo di Milano
    https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2025/04/12/e-morto-graziano-mesina-era-stato-scarcerato-nel-pomeriggio-di-ieri-per_0f176b6d-4b82-4319-b623-ca07bbd596a1.html

  3. “È conosciuto per le numerose evasioni (ventidue, di cui dieci riuscite)”
    NON gli è riuscito di raggiungere lo score di 23, di cui 11 riuscite ?
    (o, forse si !!?)

    Al di la
    dell’unicità del personaggio (Mesina)
    .. le infinite, inconsuete sfaccettature
    (con gli episodi conseguenziali) ..
    e della pena dell’ergastolo comminatagli
    non per reato singolo ma (è un grazioso “unicum”)
    .. per .. Ʃ !!!
    (24+8+6)
    la tristezza raddoppia, se pensiamo all’oggi,
    all’odierno sviluppo … impulso politico
    che prevede, senza alcun dubbio, persino ..
    ..
    “l’abolizione dell’obbligo di rinvio della pena
    per le condannate incinte
    o madri di bambini sotto l’anno di età”.

    .. grazie al presidente dei consigli ..

    Mattarella firma il decreto Sicurezza
    https://www.imolaoggi.it/2025/04/12/mattarella-firma-il-decreto-sicurezza/

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here