È rimasto in carcere Mario D’Uonno, autore dell’aggressione che è quasi costata la vita a Simona Rocca, commessa di 41 anni in prognosi riservata per le ustioni riportate dopo che l’uomo aveva dato fuoco all’auto in cui lei si trovava.
Questa mattina l’ex guardia giurata non si è presentato in tribunale dove era in programma la prima udienza del processo per stalking che lo vedeva imputato per i fatti raccontati nella prima querela risalente al gennaio 2018.
Simona Rocca resta, intanto, in coma farmacologico al Cto di Torino.
A rappresentare le parti, di fronte al giudice Paolo De Maria c’erano i legali Fabio Merlo e Andrea Fontana (per la vittima) ed Enrico Faragona per D’Uonno.
A sostenere l’accusa i pubblici ministeri Davide Pretti e Anna Caffarena che hanno proposto un breve rinvio per contestare a D’Uonno le accuse aggiuntive di tentato omicidio per l’aggressione che si è consumata nel parcheggio dell’Ovs. Sulla base delle nuove accuse, l’avvocato di D’Uonno avrà anche la possibilità di chiedere un rito alternativo. Si deciderà nella prossima udienza, fissata il 18 marzo.