«Utilizzo la voce al pari di qualsiasi strumento», mi rispose qualche anno fa Carlot-ta alla domanda “cosa rappresentasse per lei la musica”, «un linguaggio molto più diretto di quello scritto o parlato». Non a caso mi confidò anche la sua predilezione per i poeti simbolisti che «cercavano il suono delle parole più che il loro significato». Esattamente come sosteneva Mallarmé «bisogna cercare il suono interiore delle parole».
È passato un po’ di tempo da quella chiacchierata ma ciò che Carlotta Sillano sosteneva è valido ancora oggi, segno di una coerenza sorprendente per un’artista così giovane eppure già così matura. Lo si può notare in “Murmure”, nuovo album che la cantautrice vercellese presenterà dal vivo venerdì 6 aprile al Tempio Valdese di Torino con inizio alle 21.30. Un disco per organo a canne, percussioni, voci ed elettronica, dove appunto la voce diventa strumento.
“Murmure” segna anche l’abbandono temporaneo del tanto adorato pianoforte a vantaggio dell’organo. Il titolo è onomatopeico e la sua pronuncia è rilassante. «È il suono che l’aria produce quando entra nei polmoni». Undici brani ricchi di riferimenti letterari e biblici che accompagnano all’esplorazione di luoghi, suoni ed emozioni.
Percussioni e tessiture elettroniche dettano il tempo. Il risultato è un canzoniere cupo e barocco, in cui la musica risente delle influenze nord-europee, del cabaret weimariano, del chamber folk, della canzone francese. Un disco fuori dal tempo che coniuga sonorità arcaiche a una scrittura contemporanea e marcatamente pop.
Pubblicato da Incipit Records/Egea Music, “Murmure” è stato registrato tra Italia, Svezia e Danimarca ed è prodotto da Paul Evans, parte del team del Greenhouse Studio di Reykjavik che annovera tra le sue produzioni album di Bjork, Sigur Ros, Damon Albarn, Cocorosie e molti altri. A Torino Carlot-ta suonerà l’organo a canne Pinchi ispirato agli organi barocchi tedeschi e sarà accompagnata da Christopher Ghidoni (synth, chitarra, voce) e Paolo Pasqualin (percussioni).
Per info: https://bit.ly/2uMoQvR
m.m.
