“Legno che canta 2” con i cinque migliori chitarristi del mondo. E sabato all’Italia c’è Marco Tullio Giordana

La conferenza stampa di lunedì mattina (foto Greppi)

“Nella seconda edizione de ‘Il legno che canta’ terranno cinque concerti quelli che probabilmente sono i cinque migliori chitarristi del mondo. Penso che pochi altri Festival chitarristici, oggi, possano vantare un livello del genere”.

Lo ha detto ieri mattina il giornalista Enrico De Maria presentando, in sala giunta, alla presenza del sindaco Scheda e di un nutrito gruppo di esponenti istituzionali e di associazioni culturali e musicali, la seconda edizione della rassegna dedicata al ricordo di Angelo Gilardino. Il cartellone 2024/25 doveva essere presentato dal presidente dell’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino”, il chitarrista Marco de Santi , che però era leggermente indisposto, e dunque è toccato al suo vice.

SABATO AL CINEMA ITALIA C’E’ MARCO TULLIO GIORDANA

De Maria ha innanzitutto parlato dell’evento più vicino, quello programmato per sabato prossimo, 16 novembre, alle 17, al cinema Italiana. Evento che, nel giorno di nascita di Gilardino, in pratica, chiuderà il primo anno di “Il legno che canta”: la presentazione di un frammento, intitolato “Comporre”, dell’intervista filmata che il grande regista Marco Tullio Giordana realizzò, con l’aiuto del regista vercellese-biellese Manuele Cecconello, registrando in tre giorni consecutivi – pochi mesi prima della scomparsa del compositore – circa otto ore di conversazione con il suo grande amico Angelo Gilardino.

Il rapporto tra l’autore dei “Sessanta Sudi di Virtuosità di di Trascendenza” per chitarra e il regista de “La meglio gioventù” era molto stretto da anni. Marco Tullio Giordana è anche un buon chitarrista e Gilardino dedicò proprio a lui l’esergo del suo libro autobiografico “Io, la chitarra e altri incontri”, scrivendo: “A Marco Tullio Giordana, l’amico che mi ha indotto a scrivere questo libro e che per primo lo ha letto”.

Il regista Marco Tullio Giordana accanto a Gilardino festeggiato dal Comune di Asigliano il 16 novembre 2022

In ”Comporre”, Gilardino conversa con il regista milanese di nascita, ma romano di adozione sull’arte della composizione musicale, ma lo fa da par suo non concentrandosi meramente sulla tecnica compositiva. Ovviamente si parla di armonia e contrappunto, ma Gilardino si rivolge ad un interlocutore ideale che non è propriamente il musicista di professione: più che illustrare il “come” egli spiega il “perché” del comporre, riferendosi alle pagine specifiche del suo libro dedicate all’argomento, trattato ad esempio nello splendido capitolo del rapporto epistolare con Mario Castelnuovo-Tedesco.

Parlando di composizione, occorreva comunque riferirsi, nel docu-film, anche ad un brano, e Cecconello ricorda che fu scelta una musica di Gilardino intitolata “Si fa sera”, ricavata dal “Trittico di San Luca”. L’ispirazione, come in tutte le altre opere di Gilardino, era puramente inellettuale: “La mia è musica di memoria poetica o, se vogliamo, evocazione di ombre nella mia memoria”, come amava spiegare.

Nella fattispecie “l’evocazione di un mondo” è quella del Vangelo di Luca, in uno dei passi più celebri: la cena di Emmaus, quando i discepoli che non avevano riconosciuto la persona con cui avevano condiviso un lungo tratto di cammino (Gesù), lo invitano a restare con loro a cena perché “si fa sera, e il giorno è ormai al tramonto”. Oltre al frammento “Composizione”,  della durata di circa quaranta minuti, sarà proiettata anche l’esecuzione registrata di “”Si fa sera”, a cura di Alberto Mesirca, il grande chitarrista di Galliera Veneta che il 16 novembre dello scorso anno aprì la prima edizione di “Il legno che canta” con un bellissimo concerto al Salone Dugentesco. Mesirca sarà presente di persona sabato pomeriggio, con Giordana e Cecconello.

I CINQUE GRANDI CONCERTISTI DEL LEGNO CHE CANTA 2

Nomi e curricula dei cinque fenomenali chitarristi (con le date dei concerti) che celebreranno Gilardino nella seconda stagione a lui dedicata dall’Associazione che porta i suo nome con il sostegno economico del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli sono stati illustrati da Luigi Biscaldi, già affermato concertista ed ora docente di chitarra al Conservatorio “Cantelli” di Novara.

Il tavolo delle autorità alla presentazione di “Il Legno che canta 2” (Greppi)

Si parte il 14 dicembre l’ucraino Marko Topchii, vincitore di oltre cento primi premi in altrettanti concorsi). Poi il 17 gennaio 2025 sarà la volta del russo Dimitri Illarionov, già ammirato al Civico in un concerto organizzato dalla Camerata Ducale. L’8 febbraio ascolteremo il francese Thibaut Garcia; l’8 marzo il polacco Lukasz Kuropaczewski (che Gilardino stimava in modo particolare) ed infine, il 16 maggio, il bosniaco Edin Karamazov, che ha inciso un disco con Sting dedicato a musiche di John Dowland.

Ciascuno di loro, come ha ricordato Biscaldi, oltre ai concerti, terrà master classes nei giorni successivi ai recital nella sede della Scuola Vallotti. Master classes che saranno svolte anche da Dusan Bogdanovic, chitarrista e compositore serbo, naturalizzato americano, uno dei nomi più importanti oggi della musica a livello internazionale (29 e 30 marzo 2025) e dal chitarrista spagnolo Gabriel Estarellas (7 e 8 giugno 2025), unico vincitore del Concorso Viotti, nel 1970: in giuria, tra gli altri, lo stesso Gilardino (di cui Estarellas divenne poi grande amico) e Miguel Abloniz, grande chitarrista, compositore e docente molto famoso tra gli Anni Cinquanta e Ottanta. Queste master classes, di fatto inaugurano l’Accademia Internazionale di Alto Perfezionamento voluta dall’Associazione presieduta da de Santi, un’altra importante novità del “Legno che canta 2”.

Ovviamente poi, per rendere di nuovo omaggio al Gilardino critico d’arte (non professionista, ma di enorme valore) e collezionista di chitarre sono pure previste, come nel primo anno, mostre d’arte e di liuteria. In in Arca, sempre a cura del collezionista bresciano Itallo Segalini (prevista nel maggio-giugno del 2025, in abbinamento con una grande esposizione di liuteria al Museo Leone) si potranno ammirare opere, tra gli altri, di  Federico Zandomeneghi, Hermann David Salomon Corrodi e Giuseppe Pennasilico, tra i migliori pittori dell’Ottocento italiano. Una mostra, stavolta in Santa Chiara, come era accaduto lo scorso anno per Gastone Cecconello, sarà dedicata ad uno dei pittori vercellesi particolarmente amati da Gilardino, Enzo Gazzone.

OMAGGI A SEGOVIA E A MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO

Altri due eventi espositivi, come ha anticipato Biscaldi, verranno proposti nel 2025 in date da destinarsi: una mostra sarà dedicata al grande chitarrista spagnolo Andrés Segovia e un’altra al compositore Mario Castelnuovo-Tedesco. Avranno carattere “complementare” e faranno parte di due “Omaggi” dedicati a questi due straordinari personaggi.

L’ “Omaggio ad Andrés Segovia” proporrà insieme all’esposizione di materiale fotografico dedicato al maestro e delle composizioni dell’archivio Segovia che Gilardino ha scoperto e pubblicato per la collana Bérben di Ancona (attualmente di proprietà della Casa editrice Curci di Milano), una serie di incontri e conferenze che saranno tenute da Stefano Grondona, da Luigi Attademo e da Kewin Zwierkosz-Lenart  per concludersi con un concerto in cui i migliori allievi dell’Accademia Angelo Gilardino eseguiranno composizioni create dall’artista di Linares o tratte dal suo repertorio prediletto.

Angelo Gilardino, come ha sottolineato il sindaco il sindaco Roberto Scheda in conferenza stampa, fu scelto dalla Marchesa Emilia Segovia (adesso fra i soci onorari dell’Associazione presieduta da de Santi) per dirigere la Fondazione Segovia di Linares, dove per anni ha svolto importanti ricerche che hanno poi dato vita alla pubblicazione di un rilevante numero di composizioni raccolte nella collana dell’Archivio Segovia. Scheda ha detto che basterebbe solo questa constatazione per spiegare chi sia stato Gilardino e quale ruolo abbia avuto, a livello mondiale, nella storia della musica.

L’ “Omaggio a Mario Castelnuovo-Tedesco” avrà una connotazione simile a quello ispirato a Segovia, e a una mostra dedicata al carteggio fra Gilardino e il compositore, affiancherà incontri e conferenze tenuti da Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del musicista, e da Luigi Biscaldi, per concludersi con un concerto in cui gli allievi dell’Accademia eseguiranno composizioni del maestro fiorentino.

Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al sindaco Scheda, al vice sindaco Mimmo Sabatino e all’assessore all’Istruzione Martina Locca, il presidente della Provincia Davide Gilardino, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli Aldo Casalini, il sindaco di Asigliano Vercellese Lillo Bongiovanni, Cristina Canziani per la Camerata Ducale, Pier Robbone per la Società del Quartetto, Renato Bianco per la Scuola Vallotti, Luca Brusotto per il Museo Leone, la dirigente della Cultura Margherita Crosio e la figlia di Enzo Gazzone, l’architetto Carla Gazzone. Enti associazioni e persone che collaboreranno strettamente con l’Associazione “Angelo Gilardino” per il secondo “Legno che canta”. Oltre a De Maria e a Biscaldi, l’Associazione “Angelo Gilardino” era rappresentata anche dalla chitarrista e docente Laura Mancini.

 

 

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