Quando l’Amico del Popolo pubblicò i primi capitoli di “Se questo è un uomo” rifiutati dall’Einaudi

 

Dall’Unione cattolica italiana insegnanti riceviamo e volentieri pubblichiamo:

L’incontro “Alle origini di Se questo è un uomo” organizzato dall’Uciim di Vercelli in occasione della Giornata della Memoria 2022, ha rappresentato un momento davvero significativo. Circa cento studenti, provenienti da vari istituti superiori della città, accompagnati dai loro insegnanti presso l’Istituto Sacro Cuore, hanno ascoltato con una partecipazione attenta l’ampia e dettagliata relazione del prof. Enrico Pagano sulla vita e l’opera di Primo Levi, che ha permesso di comprendere il contesto culturale e sociale nel quale si collocò nel 1947 il rifiuto della casa editrice Einaudi di stampare il libro di Levi e la successiva pubblicazione di cinque racconti di quel libro su “L’Amico del Popolo”, la rivista del Partito comunista di Vercelli, grazie alla felice intuizione del valore di quella testimonianza da parte dell’on. Silvio Ortona.

Proprio uno dei figli di quest’ultimo, Sandro, è poi intervenuto per raccontare l’amicizia tra suo padre e lo scrittore, che fu il fattore determinante per la pubblicazione di quei cinque capitoli, con l’aggiunta delle due liriche Buna lager e Salmo (divenuto noto come Shemà). Ai due interventi si è alternata l’intensa lettura espressiva di una sintesi del racconto intitolato “Sul fondo” (questo era il titolo iniziale pensato per l’intero testo, che si intitolerà poi “Se questo è un uomo”) e delle due splendide liriche, da parte degli studenti dell’Istituto Superiore Lagrangia.

Molto gradito è stato il contributo del signor Pierluigi Chiais, presso la cui storica tipografia venne stampato tra il marzo e il maggio 1947 il nucleo originario di Se questo è un uomo. All’incontro erano presenti l’assessore comunale prof.ssa Gianna Baucero, la vice prefetto dott.ssa Anna Laurenza, il presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza, arch. Giorgio Gaietta. Grazie alla generosa disponibilità dell’Arcidiocesi, l’intero evento è stato trasmesso in diretta streaming su Sant’Eusebio Channel e può essere visto al link: https://youtu.be/b3Bb9NRn6Tg.

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1 commento

  1. Io ho un bellissimo ricordo di “Questo è un uomo” non solo per il messaggio bellissimo che vi è contenuto ma anche perché mi fu regalato da un amico e vicino di abitazione diPrimo Levi (allora vivevano dalla parti di corso Re Umberto).
    Il razzismo è un male che non muore, giusto che se ne parli. L’importante è che non si tratti di una sterile enunciazione .. a senso unico, che non si tralascino i casi attuali ben più presenti nella “cultura diffusa” di oggi e i cui bersagli hanno una identità non altrettanto conosciuta. Dopo aver ascoltato l’incipit di Se questo è un uomo (pronunciato qui con i toni della .. “prima lettura”):
    Voi che vivete sicuri
    nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    che lavora nel fango
    che non conosce pace
    che lotta per mezzo pane
    che muore per un si o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    senza capelli e senza nome
    senza più forza di ricordare
    vuoti gli occhi e freddo il grembo
    come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    stando in casa andando per via,
    coricandovi, alzandovi.
    Ripetetele ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    la malattia vi impedisca,
    i vostri nati torcano il viso da voi.”.
    .. arriva il lapsus freudiano .. e lo si definisce “… del salmo Se questo è un uomo !”
    Francamente il caso di Livorno, citato nel video, sorprende un po’ .. troppo, a me lascia qualche dubbio sulle reali circostanze dell’episodio, riprovevole .. non voglio neppure pensare che si tratti di un false-flag .. MA io non ho mai sentito da nessuna parte e tanto meno in quella città minacce simili (nel mio caso, faccio riferimento a quasi quarant’anni fa).
    https://www.youtube.com/watch?v=wAwKHfMTtbw

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