La risposta di Francesco Pietrasanta sugli allarmi sanitari in Valsesia

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del presidente dell’Unione Montana Valsesia e sindaco di Quarona Francesco Pietrasanta che rassicura la popolazione e invita a non strumentalizzare la realtà a fini politici, in corrispondenza della campagna elettorale, dopo l’interrogazione da parte del gruppo di opposizione del Consiglio Comunale di Quarona Rinnoviamo l’impegno per Quarona.

Ecco le parole di Francesco Pietrasanta.

Le problematiche di assistenza sanitaria sono sotto gli occhi di tutti, in tutta la Nazione. L’emergenza Covid, che ha richiesto un enorme sforzo di personale e risorse, ha generato una serie di ritardi e arretrati che adesso vanno assorbiti.

Ma ovviamente ci sono anche le esigenze odierne da fronteggiare. In oltre 20 anni di tagli sugli investimenti e la spesa sanitaria, la riduzione delle assunzioni, dovuta alla miopia del numero chiuso al corso di laurea in medicina, i pochi posti delle specializzazioni mediche, hanno bloccato il sistema producendo un costo altissimo. Mancano i Medici, non possiamo inventarceli, ma stiamo facendo il massimo per sostituire le carenze, incastrare il personale nei presidi e quindi non cessare i servizi.

Non possiamo dire che va tutto bene, ma neanche che la Politica territoriale e la Direzione Asl non si stiano muovendo.

Sono stati attivati numerosi concorsi di assunzione per infermieri, Oss, personale amministrativo e personale dirigente medico. Presto vedremo i risultati. Stiamo cercando medici che possano sostituire pensionamenti e potenziare i servizi sanitari della Valsesia.

Abbiamo attivato un progetto sperimentale sulla Telemedicina che permetterà di velocizzare ed efficientare i consulti medici meno gravi. La Direzione Asl, sempre in contatto con i sindaci del territorio e i suoi rappresentanti, sta predisponendo un Piano sanitario ambizioso che tiene conto delle indicazioni nazionali e sovranazionali sul potenziamento dell’assistenza territoriale.

Dobbiamo puntare sulla prevenzione che rappresenta l’alternativa alla ospedalizzazione per il trattamento di bisogni di salute che richiedono un’offerta sanitaria di primo livello tecnologico e specialistico.

Sull’Ospedale di Borgosesia è ormai in dirittura di arrivo la Terapia intensiva. Una battaglia combattuta dalla politica territoriale e che presto sarà realtà. Quindi non c’è la volontà di ridurre anzi il contrario: l’obiettivo è l’aumento del livello di assistenza del nostro presidio borgosesiano. Certo la carenza dei medici deve obbligare gli amministratori a studiare il modo per attrarre personale specializzato. Non bastano concorsi o carriere professionali, serve puntare sulla capacità di attrattività sociale del nostro territorio. Se un medico sa, che con la famiglia, può andare a vivere in una comunità florida, intraprendente e vivace, sceglierà anche di venire a lavorare nel nostro ospedale di Provincia che nulla ha da pretendere verso i suoi cugini di città. E su questa sfida siamo tutti allineati e stiamo lavorando dalla Valsesia alla Valsessera. Presto avremo un incontro con la Direzione Asl, chiesto proprio per avere un esito della riorganizzazione che stiamo vivendo dalla fine dell’emergenza Covid. Pretenderemo dei risultati soddisfacenti, tenendo conto però della situazione difficile che stiamo vivendo a livello nazionale.

Capisco che siamo in campagna elettorale e che i motori comincino a scaldarsi, ma invito tutti ad evitare messaggi con doppi fini che spaventano le persone. Dobbiamo invece diffondere ottimismo e unità pur consapevoli che ci sono delle difficoltà da risolvere. Sono fiducioso per la serietà e professionalità della squadra della dottoressa Colombo.

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