La Fondazione Valsesia Onlus ha donato all’Asl di Vercelli un nuovo ecografo destato all’area malattie infettive. La consegna della nuova strumentazione è avvenuta oggi. Era stata la stessa ASL di Vercelli “vista la grande attenzione e sensibilità dimostrata dai donatori della Fondazione Valsesia Onlus già in passato per come hanno da subito hanno supportato l’attività di contenimento della drammatica situazione determinatasi con la diffusione di COVID-19 sul territorio”, come si legge in una nota, ad aver indicato alla Fondazione l’importanza di corredare il sistema diagnostico, ricevuto pochi giorni fa grazie alle donazioni della Famiglia e dell’Azienda Loro Piana S.p.A., con un ecografo atto alla valutazione della polmonite grave e della pervietà dei vasi per scongiurare che l’apparato circolatorio possa subire danni da trombosi.
E così oggi, presso l’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, in un’area definita della zona “malattie infettive”, è avvenuta la consegna ufficiale del nuovo ecografo da parte dei rappresentanti della Fondazione Valsesia Onlus.
Sono intervenuti il Presidente della Fondazione Valsesia, dott.ssa Laura Cerra, la consigliera della Fondazione Valsesia Emanuela Buonanno, il dott. Silvio Borrè, Direttore del Reparto di Malattie Infettive dell’ASL Vercelli, il direttore dell’Anestesia e Rianimazione Carlo Olivieri e il Direttore Sanitario dell’Asl Vercelli Arturo Pasqualucci.
“Di nuovo la generosità dei Valsesiani non si è fatta attendere e le donazioni hanno permesso alla Fondazione Valsesia Onlus di accogliere la richiesta dell’ASL determinata dal fatto che l’elevata contagiosità del virus, unitamente al rischio di trasportare pazienti con polmonite o scompenso, complicano l’esecuzione e la ripetizione di radiografie mentre l’ecografia polmonare, di converso, fornisce importanti indicazioni sull’andamento della malattia con i vantaggi della facilità d’uso, della ripetibilità e della assenza di radiazioni” aggiunge l’Asl in un comunicato che poi conclude: “Le predette motivazioni e la possibilità di monitorare eventuali fenomeni tromboembolici direttamente al letto del paziente rendono l’ecografo uno strumento essenziale nella quotidianità clinica legata all’assistenza dei Pazienti COVID-19 positivi”.