Il ritorno da Torino dei primi reperti al Mac e il delizioso libretto “Passeggiando per Vercellae con Aelia Quinta”

Fabio Pistan con uno dei reperti ritornati a Vercelli da Torino

I dieci anni del Mac, il Museo Archeologico di Vercelli “Luigi Bruzza” sono stati celebrati oggi con una doppia iniziativa all’interno del Museo stesso: l’esposizione dei primi reperti ritornati a Vercelli dopo una lunga trattativa con i Musei Reali di Torino (in totale entro pochi giorni ne arriveranno 900 cassette), notizia che il nostro giornale ha pubblicato ieri, e la presentazione del libretto per le scuole primarie sulla Vercelli romana intitolato “Passeggiando per Vercellae con Aelia Quinta”.

A fare gli onori di casa, cedendo poi la parola al sindaco Andrea Corsaro, il conservatore del Museo Leone e responsabile delle attività del Mac Luca Brusotto. Corsaro ha ricordato il grande lavoro svolto (citando soprattuto l’architetto Liliana Patriarca) per aprire quel Museo archeologico che mancava a Vercelli e che si è sposato idealmente al Museo storico Leone.

E’ poi toccato al curatore archeologico del Mac Fabio Pistan illustrare l’importanza del ritorno ai Vercelli delle 900 cassette di reperti. Tra l’altro è stato proprio lui ad andare a Torino a catalogarli tutti. Questi reperti sono tornati grazie ad una convenzione stipulata dal Comune di Vercelli, a forma del sindaco Corsaro, con la responsabile delle collezioni archeologiche dei Musei Civici di Torino Elisa Panero.

Come Pistan ha ricordato nel suo intervento sono ritornati a Vercelli vetri, metalli, monete, utensili, epigrafi, marmi intonaci, dipinti, laterizi, reperti ossei e osteoloigici. Tre le tipologie recuperate: reperti sostanzialmente integri come corredi tombali di epoca romana; manufatti già restaurati dalla Sovrintendenza e dai Musei Reali e pronti qundi per essere studiati ed esposti; infine decine di migliaia di frammenti apparentemente poco significativi, ma in realtà essenziali per ricostruire cronologie e usi e costumi della comunità che li ha prodotti.

Poi c’è stata la presentazione del delizioso libretto che racconta cinque passeggiate di una  ipotetica “domina” della Vercelli romana, Aelia Quinta, moglie di Lucius Caecilus Severus e madre di due figli. Un libretto che sarà distribuito nelle scuole elementari di Vercelli pr spiegare con molta semplicità (dietro alla quale c’è comunque un grande lavoro di ricerca e di studio) com’era la Vercelli romana.

. L’idea di “Passeggiando per Vercellae con Aelia Quinta” è venuta ad una giovane laureata in Archeologia, che svolgeva il servizio civile di volontaria al Mac, Alice Tridico. Inizialmente la dottoressa Tridico aveva realizzato una serie di puntate su Vercellae (in totale sono state poi quaranta) pubblicate sul sito del Museo. Poi a Federica Bertani e a Francesca Rebajoli, che fanno parte dei Servizi educativi del “Leone”, è venuta l’idea: perché non farne un libro? Detto fatto, si sono rivolge alla bravissima disegnatrice Giulia Boscolo e l’équipe così formata (Tridico, Bertani, Rebajoli e Boscolo) ha messo sulla carta il vecchio progetto on line di Alice Tridico, che oggi ha spiegato il nome Aelia Quinta: in Aelia, c’è un richiamo al proprio nome di battesimo, Quinta è un omaggio a suo papà, Quintino.

Nel libretto, edito da “Effedì” fanno la parte del leone i reperti del Mac che, quando vengono citati, compaiono scritti in azzurro: utilizzando questi oggetti, le autrici raccontano cinque giornate di Aelia Quinta: dalle battaglia nell’anfiteatro tra belve e gladiatori alla tessitura dove si confezionano gli abiti; c’è quindi la giornata dedicata alle terme e quella dove la nobildonna e i suoi due figli si recano al porto-canale per vedere le navi; l’ultima giornata è quella del trasloco: la famiglia si trasferisce, probabilmente per sempre, in un’altra città.

Gli scolari apprezzeranno questa piccola pietra preziosa realizzata da cinque giovani donne semplicemente fantastiche.

Intanto, come aveva anticipato ieri, il decennale del Mac sarà pure celebrato venerdì, alle 19,30, con un viaggio culinario intitolato “Gli Antichi Romani a tavola”, una vera e propria esperienza culinaria che (al prezzo di 15 euro a persona) porterà alla scoperta dei cibi che si consumavano ai tempi della Vercelli romana.

A condurre questo viaggio sarà l’archeo-gastronoma Laura Mussi, capace, come dicono in Comune “di far rivivere sulle tavole moderne i sapori scomparsi con l’obiettivo di far crescere l’interesse per l’archeologia e la storia, riscoprire e valorizzare le nostre origini culturali e le tradizioni, promuovere il territorio e la cultura anche attraverso la tavola, sensibilizzando a un’alimentazione naturale, semplice e sana”.

Ebbene per questa cena davvero speciale i posti sono già esauriti: non è improbabile che l’esperimento venga quindi ripetuto.

Edm

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1 commento

  1. LAST BUT NOT LEAST !!!!?
    900 (!) fra .. vetri, metalli, monete, utensili,
    epigrafi, marmi intonaci, dipinti, laterizi,
    reperti ossei e osteoloigici.
    .. sostanzialmente integri
    (come) corredi tombali di epoca romana;
    manufatti già restaurati dalla Sovrintendenza
    e dai Musei Reali e pronti, quindi
    per essere studiati ed esposti ..
    il tutto ad attestare la presenza,
    qui nella nostra area,
    di tracce significative, indelebili
    di forme evolute del viver civile
    ..
    È un “piccolo” tesoro ..
    .. che costituisce la donazione più recente
    fatta a Vercelli dell’Amministrazione comunale;
    vedremo presto .. se altre ne seguiranno;
    ..
    Intanto il libriccino
    “Passeggiando per Vercellae
    con Aelia Quinta”
    potrà seminare nei ragazzi
    nuovo interesse e attenzione
    alla storia, anche cittadina;
    .. . chissà che presto non produca
    anche nuovi archeologi !?
    !!!

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