Oltre 60 persone oggi, domenica 27 aprile, hanno partecipato all’iniziativa promossa dal Comune di Vercelli in collaborazione con il Fondo per l’Ambiente Italiano in occasione degli 80 anni dalla Liberazione.
Dalle 10 alle 11,30, il palazzo del Municipio è stato aperto al pubblico, offrendo ai cittadini l’opportunità di scoprire la storia, gli ambienti e i documenti più significativi. Un risultato che ha riempito di gioia e soddisfazione il Sindaco Roberto Scheda. “Siamo molto felici della risposta dei vercellesi – ha dichiarato –. È bello vedere così tanto interesse per il nostro patrimonio: appuntamenti come questo rafforzano il senso di appartenenza alla comunità”..
L’iniziativa ha previsto anche un momento emozionante: a mezzigiorno, nella sala Giunta, Scheda ha consegnato una pergamena ai sindaci che hanno amministrato la nostra città dal 25 Aprile 1945 a oggi, o ai loro familiari, riconoscendoli come “sentinelle” della Repubblica. Un gesto denso di significato, volto a celebrare il contributo di chi, negli anni, ha servito con dedizione la città. L’hanno ricevuta di persona gli ex sindaci Ezio Robotti, Maura Forte ed Andrea Corsaro ed i familiari di Fulvio Bodo e di Mietta Baracchi Bavagnoli.
Ha detto il sindaco Scheda a proposito delle “Sentinelle della nostra Repubblica”: “Questa definizione, scelta per la consegna delle pergamene ai Sindaci che si sono susseguiti in questi 80 anni dalla Liberazione, la trovo perfetta.
Oggi ci riuniamo per celebrare il loro valore. Sono coloro che, dopo il 25 aprile 1945, hanno difeso Libertà e Democrazia svolgendo appieno il ruolo consegnato loro direttamente dal popolo sovrano.
In un periodo buio della nostra Storia, i padri fondatori hanno lottato con coraggio – e in molti casi pagando anche con la loro vita – per creare la nostra Repubblica, in cui ciascuno di noi potesse esprimere le idee senza paura alcuna di repressioni.
È nostro dovere, quindi, onorare la memoria di chi non c’è più e proteggere sempre tutti i diritti conquistati”.
Come le Sentinelle, appunto, i Sindaci del passato, del presente e quelli che saranno eletti in futuro dovranno vigilare e mantenere viva la fiamma della Libertà e della Democrazia per le generazioni a venire.






Dal mio punto di vista
la bella manifestazione
pare sia stata pensata
e realizzata (dal ’45 in qua)
almeno .. alquanto ..
un po’ in ritardo
e
(facendo ufficiali e solenni scongiuri)
la scelta del momento potrebbe portare jella
Infatti ..
. purtroppo .. dopo la c.d. Liberazione
.. della quale (la cerimonia)
peraltro non ci siamo mai
completamente “liberati” ..
(e parrebbe un segno di insicurezza,
di debolezza e mancanza di idee)
si stanno vivendo seri problemi
anche internazionali,
il liberatore è in crisi di rappresentatività
della libertà
(qui da noi liberatasi nella Liberazione)
.. il fenomeno parrebbe alquanto evidente
e, dopo (quella che sembrò) la Vittoria,
malgrado l’ombrello di 140 basi americane
siamo ora ai play out
con i nostri tanti Gardano