Il fascino leopardiano de “L’Infinito”, spiegato agli studenti dal professor Sergio Givone

Il professor Sergio Givone

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

Una mattinata davvero arricchente e coinvolgente quella di Lunedì 21 Ottobre per gli allievi e  i docenti  degli Istituti “Cavour”, “Lagrangia “ e “Lanino”.

Nell’Aula magna dell’Istituto tecnico “C.Cavour” il filosofo, scrittore e docente universitario Sergio Givone ha affascinato il pubblico parlando de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi,  duecento anni dopo la scrittura del famoso Idillio,  e ha trattato altre interessanti tematiche.

Il giovane Leopardi aveva ventun anni quando ha scritto la poesia, circa l’età della maggior parte degli studenti presenti in sala.

L’incontro è stato ben organizzato dall’U.C.I.I.M. di Vercelli ed è stato presentato dalla professoressa Carla Barale.

Il professor Givone si è soffermato sul significato di infinito. Un infinito negativo nella prima parte della poesia : “Ove per poco il cor non si spaura” e positivo alla fine del testo : “E il naufragar m’ è dolce in questo mare”.

Dolce è un aggettivo di grande importanza, fa notare il professore,  perché richiama il Dolce Stilnovo, la Poesia provenzale, la dolcezza.

Una panoramica  con voli pindarici sull’infinito  ha destato nel pubblico viva attenzione e partecipazione: da Anassimandro attraverso un suo “Frammento”, ad Aristotele , a Pascal, alla figura del Sileno, a Giordano Bruno , a Masaccio per spiegare il senso e il significato di infinito.

Sergio Givone ha evidenziato la tesi che l’infinito non esiste per Leopardi , è una finzione della mente : “Io nel pensier mi fingo”, per poi ribaltare la tesi ne “Il naufragar m’ è dolce in questo mare”, un mare immenso , infinito, reale. Quindi l’infinito al termine dell’idillio diventa reale, concreto.

L’infinito, il nulla sono stati esaminati in tutte le loro sfaccettature.

L’infinito, non per Leopardi, può essere Dio, l’immensità.

Tante le domande dei presenti a cui Sergio Givone ha risposto in modo  chiaro ed esaustivo.

Tra queste la differenza tra infinito e illimitato; il rapporto tra paesaggio, natura e stato d’animo osservando la copertina del libro “Sull’Infinito” di Givone in cui vi è la fotografia del celebre quadro  “Viandante sul mare di nebbia”di Caspar David Friedrich che scruta il paesaggio , ma che sembra anche scrutare dentro la sua anima.

Tanti gli spunti di riflessione, tante le tematiche affrontate sul senso dell’esistenza.

Al termine dell’incontro sono state proiettate immagini che richiamano la mente all’infinito.

Un grazie al dirigente scolastico,   professor Paolo Massara,  che ha accolto con entusiasmo l’evento  apprezzandone il valore culturale ed educativo e a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro.

 

Non si può far altro che essere grati per un momento di grande Letteratura e  Filosofia , di riflessioni profonde che hanno fatto comprendere di più il senso della vita e l’Umanità che dà senso alla vita,  grazie a una persona di grande umanità e cultura.

 

La redazione dell’Istituto professionale “Lanino”

 

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