Esito elettorale, il dignitoso silenzio di Corsaro

In questi giorni, ovviamente, si parla di elezioni con il ballottaggio per il sindaco che ha arriso a Roberto Scheda contro Gabriele Bagnasco. Si parla anche di Carlo Olmo, con il suo bellissimo risultato del primo turno (oltre il 15 per cento dei consensi), ma si parla poco di Andrea Corsaro, il sindaco uscente, che, scaricato (senza nemmeno una telefonata) dal tripartito di maggioranza che lo aveva sostenuto per cinque anni, anzi per quindici complessivamente, ha scelto di presentarsi con una propria lista, per firmare questo quinquennio. L’ha fatto e ha ottenuto un risultato probabilmente inferiore alle sue aspettative, ma pur sempre ragguardevole: con il 10,7 (ma il dato personale del candidato era 10,82) per cento, la sua lista civica, messa assieme in poche settimane, ha superato nettamente la Lega, ferma all’8,7 e pressoché eguagliato Forza Italia (10,8). 

Corsaro sapeva benissimo che, senza l’appoggio dei partiti, non solo non sarebbe arrivato al ballottaggio, ma avrebbe anche corso il rischio (cosa poi avvenuta) di farsi scavalcare dalla civica di Carlo Olmo, ma ha voluto provarci lo stesso, ed il suo tentativo merita la massima considerazione. Incassato il quarto posto, il sindaco uscente è uscito dall’agone politico con molta signorilità, non ha reagito scompostamente (non l’aveva fatto neanche prima, una volta appresa la notizia), inveito contro nessuno, non ha orchestrato campagne a favore di uno piuttosto che dell’altro contendente alla sua poltrona; la sera di venerdì ha riunito il suo gruppo nella sede elettorale di piazza dei Pesci, ha analizzato la situazione e il risultato, ha ringraziato i suoi trentadue candidati e ha garantito che in Consiglio comunale, dove siederà con la più votata del suo gruppo, la dottoressa ospedaliera Maria Esposito, farà il suo dovere.

Mentre Corsaro diceva queste cose ai suoi candidati di lista, nella vicina piazza Cavour, il centrodestra aveva riunito i plenipotenziari cittadini, provinciali e regionali, alla presenza del governatore Cirio, per appoggiare Scheda. Osservandoli, il pensiero è andato a quella che continua ad essere una nota stonata di questa campagna elettorale, ovviamente non da parte del neo sindaco (che ha pure avuto un atteggiamento altrettanto signorile per tutti i circa tre mesi della contesa politica), ma da parte dei partiti della maggioranza uscente e attuale. 

Una coalizione è liberissima di non ridare più fiducia al sindaco uscente: in questa tornata elettorale è successo, ad esempio, al primo cittadino di Biella. Ma di solito lo comunica all’interessato: lo convoca, gli parla, gli telefona, gli spiega il perché, oppure non lo giustifica nemmeno. Ma glielo dice, possibilmente in faccia. Certo, non è facile comunicare qualcosa del genere, ma il coraggio di affrontare anche gli argomenti più spinosi dovrebbe essere nel bagaglio degli uomini politici, specie di quelli che hanno responsabilità di vertice. 

Corsaro ha sempre sostenuto (e dai tre partiti non è mai arrivata una smentita) di averlo saputo da un giornalista, durante un evento pubblico.

Come avrebbe reagito ciascuno di noi di fronte ad un comportamento del genere? “”Cuore d’altri non è simile al tuo”, dice Montale. Ma probabilmente in tanti avrebbero fatto come Corsaro, andando lo stesso alle urne con una propria lista, pur mettendo in conto che senza i partiti non si vince. L’ha fatto per orgoglio, ed ora, incassato il risultato, per la prima volta frequenterà l’aula consiliare dai banchi della minoranza. E sarà interessante scoprire il suo comportamento, visto che i tanti progetti di cui naturalmente si discuterà in questo quinquennio portano la sua firma.

Edm

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1 commento

  1. Non so cosa abbia provato
    il Sindaco Corsaro
    per aver ricevuto il benservito,
    dopo anni di servizio, e ..
    “neppure una telefonata”,
    ma quello che non può
    non esser ricordato
    è lo squallido spettacolo
    cui hanno dato vita i 3 partiti
    Un’altra cosa di cui
    abbiamo avuto conferma
    è, strano ma vero,
    che pur in tempi
    in cui i cittadini
    si disinteressano della politica
    e dicono di detestare i partiti
    poi .. alla fine .. preferiscono
    demandare ai partiti lo sforzo
    di fare le liste …
    e le civiche falliscono.
    Capitò a Scheda,
    è successo a Olmo
    che con mezzi enormi,
    impegno pluriennale ..
    consenso, premi e “inviti” dei Poteri,
    ha poi raccolto un deludente, asfittico risultato,
    lo stesso inconveniente è occorso a Corsaro
    .. con in più la beffa:
    i “suoi” ex assessori
    traditori
    .. han raccolto caterve di voti
    da lasciar interdetti.
    Vuol proprio dire che agli elettori
    pice esser presi per i ..

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