Divergenze 100 – Fabbricini: il commissario nel pallone

 

Da più di tre mesi, alcuni Signori del calcio (Signori è sarcastico) stanno gettando nel ridicolo il più amato sport italiano. Uno, che si chiama Mauro Balata, è ancora purtroppo al timone della Lega di serie B e continua a fare sconquassi, spalleggiato dai suoi “compagnucci” (Cellino, Lotito e compagnia di giro varia); l’altro, che si chiama Roberto Fabbricini, commissario della Federcalcio, ha per fortuna smesso di combinare disastri.

 

Fabbricini però, per sua e soprattutto per nostra sfortuna, non ha smesso di cacciarsi nei guai. Ha infatti concesso una lunga e allucinante intervista a “Il Foglio sportivo”, intervista a cura di Gianfranco Teotino, nella quale l’ineffabile ex numero uno della Federcalcio indossa i panni del martire, cacciato dal “sistema” che non l’ha capito. Ci sfugge, in questa intervista, il mancato senso del ridicolo non tanto di Fabbricini quanto del giornalista che l’ha raccolta, il quale osa addirittura titolare: “Chi non vuole le riforme del calcio”.

 

Ebbene, per chi non l’avesse letta, riportiamo il passaggio cruciale, quello che riguarda sia la Pro Vercelli sia le altre società che un illegittimo atto d’imperio del Fabbricini – ritenuto tale persino dal Tar del Lazio – ha di fatto escluso dal diritto dei ripescaggi. Con una “faccia di tolla” che ha dell’incredibile (e senza che Teotino eccepisca alcunché) il Fabbricini “nel pallone” dichiarata testualmente (e abbiamo dovuto leggere la dichiarazione tre volte per convincerci che l’avesse davvero fatta): “Le penalizzazioni in classifica per irregolarità amministrative sono un’offesa alla sport: falsano i campionati”.

 

Avete dunque capito? Secondo l’ex (per fortuna) numero uno della Federcalcio chi nel calcio trucca i bilanci, non paga stipendi e contributi dev’essere trattato come chi, invece, si comporta correttamente: non va penalizzato in nessun modo. Al massimo, un rabbuffo, una bacchettata sulle dita, ma bonaria: “Non farlo più, neh? Guarda che ti mandiamo a letto senza cena”.

 

Penso che ogni commento sia superfluo. E adesso, forza Consiglio federale: martedì fai giustizia, Giustizia con la G maiuscola, mandando a quel paese i vari Balata, Lotito e Cellino.

 

 

Enrico De Maria

 

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