Detenzione e coltivazione di hashish e marijuana: quattro giovani nei guai

I carabinieri della stazione di Cigliano nel corso dell’ultimo fine settimana hanno eseguito due sequestri ingenti di stupefacenti deunciando in stato di libertà quattro giovani.

I carabinieri della stazione di Cigliano hanno identificato quattro giovani che sono stati trovati in possesso degli stupefacenti durante una serie di controlli.

La prima parte di stupefacente sequestrata, in questo caso hashish, deriva da un controllo stradale lungo la SS11. Una pattuglia poneva l’alt ad un’autovettura a bordo della quale vi erano presenti due giovani di Biella, che alla vista dei militari cominciavano ad assumere un atteggiamento molto nervoso. Uno dei due annoverava precedenti per traffico di stupefacenti e quindi i carabinieri decidevano di ispezionare il mezzo, rinvenendo nel vano porta oggetti un involucro contenente un panetto di hashish del peso di grammi 100.

 

 

Il restante quantitativo di stupefacente deriva dalla perquisizione di una abitazione dopo che alcune fonti confidenziali avevano segnalato che due giovani conviventi avevano allestito una serra in una cascina di Moncrivello. Dopo aver messo sotto osservazione la zona, i carabinieri localizzavano la casa e quindi decidevano di procedere alla perquisizione che permetteva di rinvenire nella parte posteriore della cascina un orto dove, al posto degli ortaggi, erano state piantate tre piante di marijuana. In casa veniva rinvenuto altro stupefacente essiccato della medesima specie (tutto sequestrato).

I quattro giovani sono stati tutti deferiti in stato di libertà per detenzione e coltivazione di stupefacenti alla Procura della Repubblica di Vercelli.

 

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1 commento

  1. La Legge è legge, e va applicata. Io lo dico sempre, ma è meglio ripeterlo, a scanso degli equivoci.
    La sottrazione dell’orto alla produzione della patata, della batata o della carota è un crimine perpetrato ai danni della zia e dei vicini di casa che avrebbero scambiato volentieri con aglio, zucchini o cetrioli. E va bene Detto questo mi chiedo se v’erano più probabilità di reazioni avverse e decessi facendo uso di quella genuina e forse ottima canapa indiana (non ne faccio uso ma immagino si tratti di un caso italiano di “eccellenze”) oppure se i ragazzi avessero esercitato l’aggiotaggio e la vendita di siero vaccinale, vero o falso che fosse (poco cambia) … si, quello propagandato, fra gli inchini di tutti (ivi compresa la Regione Piemonte) all’indirizzo del Governo di Draghi.

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