Celebrata la Giornata della Memoria in Sinagoga. L’affetto del sindaco Scheda verso Liliana Segre

La deposizione della corona d’alloro fa parte degli studenti (foto Greppi)

“Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani”. Citando Liliana Segre, lo ha detto ieri mattina, in Sinagoga, il sindaco Roberto Scheda durante la celebrazione della Giornata della Memoria, alla presenza della massime autorità provinciali, tra le quali il prefetto Lucio Parente, l’arcivescovo Marco Arnolfo e il presidente della Provincia Davide Gilardino. Importante la presenza di una rappresentanza della Consulta provinciale degli studenti e di giovani musicisti del Liceo musicale “Lagrangia” che hanno accompagnato i momenti salienti della cerimonia. Davvero toccante la colonna sonora di “Schindler’s List” eseguita al violino da Sara Briola.

Le autorità in Sinagoga (Greppi)

È stata la vice prefetto vicaria Cristina Lanini a condurre la mattinata, dando la parola alla presidente della Comunità israelitica Rossella Bottini Treves  (che ha sottolineato la ricorrenza degli 80 da quando l’Armata Rossa interruppe l’abominio di Auschwitz) e poi alle autorità. 

La giovane violinista del Liceo musicale Sara Briola

Laura Berardi ha ricordato, attraverso la lettura di tre brani, la storia della deportazione della famiglia vercellese Jona ad Auschwitz: Felice Jona, la moglie Regina Jona Segre e la figlia Enrichetta cercarono invano rifugio in Valsesia, ma furono rintracciati dai fascisti a Varallo, riportati a Vercelli e rinchiusi inizialmente in un campo di concentramento per gli ebrei, che era stato costruito nella nostra città all’Aravecchia, tra le attuali vie Cavalcanti e via Cristoforo Colombo, come ricorda in un bell’articolo pubblicato sabato scorso su La Stampa Elisabetta Dellavalle.

Le autorità e Rossella Bottini Treves con i parenti dei due militari decorati alla memoria (Greppi)

Poi furono portati ad Auschwitz. Felice e la moglie Regina morirono nel campo di sterminio; Enrichetta venne successivamente mandata nel campo di concentramento di Terezin, dove morì di stenti,  a 26 anni. Due anni fa, nella Giornata della Memoria, l’allora sindaco Andrea Corsaro fece collocare tre pietre d’inciampo al loro ricordo davanti al numero 58 di via Foa, proprio nei pressi della Sinagoga, dove la famiglia abitava.

La lettura dei nomi dei deportati ebrei di Vercelli

Poi il prefetto ha consegnato, ai familiari e parenti due medaglie alla memoria dei militari Nicolò Bellomo e Averardo Ugo Evades Tuffanelli, deportati e internati nei lager nazisti. Quindi la deposizione, da parte degli studenti, di una corona d’alloro alla targa che ricorda i nomi degli ebrei vercellesi deportati nei campi di sterminio: nomi che sono stati letti da due studenti. Significativa la presenza di parecchi labari, delle associazioni combattenristiche. Importante quello dell’Anpi.

Il sindaco alla proiezione del film “Liliana” al cinema Italia

La sera, poi, come aveva annunciato, il sindaco Roberto Scheda (con l’assessore Stefano Pasquino) ha assistito alla proiezione del film “Liliana” di Ruggero Gabbai al cinema Italia. Già in Sinagoga Scheda aveva sottolineato la vergogna degli haters che, sui social, rivolgono attacchi disgustosi alla senatrice Liliana Segre, tra l’altro “cittadina onoraria” di Vercelli. “Venire a vedere questo film – ha detto il sindaco – è un modo di esprimere la nostra vicinanza ad una donna straordinaria e coraggiosa, di cui Vercelli va fiera”.

Edm

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3 Commenti

  1. Il moto di profondo
    e generoso affetto
    per la “cittadina” vercellese
    e per chi lo ospitava
    è fuori discussione,
    il Sindaco, nel suo discorso,
    ne ha persino cicerionemente mutuato
    l’ultima frase a (relativo) effetto della Segre,
    quella sulla “riga di storia”,
    nella “sintesi”, dal sito del Comune:
    …..
    “Iniziative come quella odierna
    ci spingono a porci delle domande
    per impedire che di quello sterminio,
    una volta venuto meno i sopravvisti,
    rimanga solo una riga sui libri di storia
    e poi non ci sia più nemmeno quella
    vi invito a erigervi a scudo dell’umanità
    del diritto ad essere umani in tutte le sue sfumature,
    con il coraggio di contrastare ogni atroce ingiustizia”.
    ….
    .. pure Gilardino ha cercato di far la sua parte
    …..
    “Anche la storia contemporanea
    è segnata da guerre e dai totalitarismi –
    dobbiamo essere uniti,
    le Istituzioni devono essere esempio.
    Rispetto e libertà devono diventare
    un abito da indossare e tramandare”.
    …..
    Ed, in fatto di look,
    Scheda e Gilardino
    si sono immesìrsi del tutto nell’epoca,
    a modo proprio (ed a parte i jeans).
    …..
    Tuttavia, a me pare,
    nel discorso ufficiale
    del Sindaco, si notino alcune
    sorprendenti novità,
    nel confronto di come sarebbe stato scritto
    uno o più anni fa.
    …..
    https://www.comune.vercelli.it/sites/default/files/media/26.01_-_discorso_memoria.pdf
    …..
    Intanto si parte da una citazione letteraria,
    alta, inevitabile e indiscutibile, quella di Primo Levi
    ma poi ricorda una circostanza cui tanti non osano più far ricorso..
    il :
    “27 gennaio 1945 l’Armata Rossa liberò Auschwitz”, (1)
    ( e .. oh, meraviglia, lo ripeterà per una seconda volta !!
    a conclusione del messaggio .. non furono i yankee .. ohibò !
    .. Scheda, da consumato oratore
    certametne non si ripete per errore)
    e fa notare
    .. oggi, qualcuno le parole di Levi
    ” le sta dimenticando e distorcendo ”
    .. fate voi “chi”.
    QUALCUNO !?
    e .. prosegue :
    «è fuori di noi ma attorno a noi.
    La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia».
    infine, se ancora non avevate capito …
    pronuncia la/e parola/e(2) impronunciabile/i
    riferito alle critiche ricevute sul web da Liliana S.:
    …..
    “.. perché rea di avere le stesse origini di Netanyahu,
    fra i principali autori di quanto assistiamo,
    purtroppo da mesi,
    nella striscia di Gaza”.
    …..
    Come sappiamo (“chiosa-nell’apertura”)
    ” ..- Liliana Segre – è oggetto
    del più bieco e codardo odio:
    quello che serpeggia nei social network,
    il cancro comunicativo”
    ALLA FINE, FORSE ???
    La colpa è del tordo ?
    In definitiva, maggior responsabile di tutto
    ciò che accade oggi nel è feisbuc reofonfesso
    (più che instagram)?!

    …………..
    (1) capito? ..
    poi ci fa sapere, conferma, che:
    “dopo Auschwitz
    altri stermini ci sono stati
    nel corso della Storia”
    .. beh, a qual punto,
    non poteva “esagerare”,
    per il luogo in cui si trovava,
    e cita i fatti ben controversi di Jugoslavia
    (uno stato dove convivevano varie etnie
    fino ai nostri accurati bombardamenti.

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