Vercelli – Dopo la Lega, che ha presentato un ordine del giorno, anche il gruppo consiliare “Fratelli d’Italia”, a firma di Stefano Pasquino (di recente rieletto alla presidenza della Commissione Ambiente, carica ricoperta anche nelle precedenti tre tornate amministrative, un vero record) e di Martina Miazzone, ha proposto una mozione affinché il problema degli affidi (sollevato dall’inchiesta “Angeli e Demoni) sia trattato anche dal Consiglio comunale di Vercelli.
In sostanza i due esponenti del gruppo che si rifà a Giorgia Meloni puntano il dito contro l’eccessivo ricorso allo strumento dell’affidamento familiare che, secondo la legge, dovrebbe essere “una misura temporanea di supporto alle famiglie, nell’ottica della prevenzione dell’abbandono” e non, dicono nella mozione i due esponenti di Fratelli d’Italia, “una soluzione da applicare in casi di acclamata inidoneità delle famiglie”.
Tra le cose che vengono richieste come impegno di sindaco e giunta nella mozione, anche l’”implementazione del personale impiegato negli Uffici dei servizi sociali preposti all’affido dei minori, in considerazione dell’importanza e delicatezza del lavoro svolto nei confronti dei soggetti fragili”.
E poi ovviamente il sollecito a sindaco e giunta affinché sproni il governo a sostenere con decisione la “temporaneità” dell’affido: la legge vigente fornisce già un tempo limite di ventiquattro mesi, ma aggiunge “prorogabili”. Pasquino e Miazzone chiedono che la proroga, motivata da ragioni fondate, sia, al massimo, di un ulteriore anno, non di più.
Due osservazioni sulla mozione: in una delle premesse, essa adombra il sospetto (che sarebbe emerso, secondo Fratelli d’Italia, dall’inchiesta Angeli e Demoni”) che dietro al “sistema” scoperchiato” dalla magistratura di Reggio Emilia si celi la scelta di privilegiare gli affidamenti a persone e a coppie omosessuali (ovviamente il riferimento è generale, e non riguarda certo Vercelli); e dunque, ed è la seconda osservazione, visti i rapporti diciamo così non troppo idilliaci tra un esponente di Fratelli d’Italia, Giuseppe Cannata, e l’Arcigay Rainbow Vercelli per il famoso post dell’ex vice presidente (poi dimissionario) del Consiglio, è possibile che questo passaggio dia luogo a nuove polemiche.
Per l’esattezza, tuttavia, aggiungiamo che Cannata non è tra i firmatari della mozione e che, al momento, non risulta che si sia dimesso da consigliere comunale nonostante il “mandato” di tutti i consiglieri (di maggioranza e di opposizione) al sindaco perché lo convinca a farlo.
edm
Ecco al link sotto la mozione presentata





