Animali domestici benvenuti all’hospice di Gattinara

Foto Alessandro Torniello

All’hospice di Gattinara, punto di riferimento per le cure palliative gestito dalla Fondazione Tempia, gli animali domestici sono i benvenuti al fine di ricreare il più possibile un ambiente confortevole e familiare.

Quando è possibile, le terapie si svolgono a domicilio e sono la maggioranza degli interventi e delle prestazioni dello staff medico, ma accade che non ci sia altra soluzione al ricovero. In questo caso le stanze dei degenti sono organizzate in modo da garantire tranquillità e attenzione, perché siano non tanto un ospedale ma una residenza, una casa non così lontana dalla propria casa. La presenza di volti amici e familiari intorno ai pazienti è importante. E lo è anche quella dei cani e dei gatti che hanno accompagnato a lungo la loro vita.

A Casa Tempia le porte sono aperte anche per loro, con tutte le precauzioni del caso a cui si sono aggiunte, negli ultimi due anni, quelle per la pandemia. «Ultimamente le visite degli animali domestici sono un po’ diminuite proprio per questa ragione», spiega Matteo Cometto, coordinatore medico per la Fondazione Tempia dell’hospice, guidato dalla responsabile della struttura semplice a direzione universitaria di cure palliative dell’Asl di Vercelli, Alessandra Maria Galetto.

«Stiamo parlando di una decina di incontri ogni anno – prosegue Cometto – La nostra priorità rimane quella di aiutare il paziente sotto tutti i punti di vista e la possibilità di una continuità con la vita domestica precedente al ricovero è un obiettivo da perseguire».

L’hospice di Gattinara dal 2010 è intitolato a Elvo Tempia che, prima che entrassero nei protocolli sanitari regionali e nazionali, percepì l’importanza delle cure palliative e, negli anni ’90, creò una squadra per l’assistenza domiciliare dei pazienti in provincia di Biella. Nel 2021 Casa Tempia ha accolto 191 pazienti, oltre 40 in più rispetto al 2020, e ha fornito 2.352 prestazioni a domicilio su tutto il territorio della provincia di Vercelli, dall’alta Valsesia alla pianura lungo il Po. L’anno precedente erano state 2.049.

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