Il benefattore che ha donato loro quindici paia di scarpe, cibo, vestiti, etc., attraverso WhatsApp invita a pregare per loro, ad andarli a trovare portando cibo e a “scrivere ai gornali” per sollecitare l’intervento delle autorità.
Intervento che, per i 15 pakistani richiedenti asilo che stazionano all’addiaccio in piazza Mazzini ormai da molti giorni, dovrebbe essere prossimo. E’ quanto si augura Carlo Olmo, il quale (sollecitato da moltissimi cittadini) ha parlato sia con la Questura sia con la Prefettura. Solo un problema burocratico ostacolerebbe la possibilità per questi cittadini stranieri di essere accolti in un Cas, vale a dire di avere un tetto sotto cui finalmente vivere in attesa di ottenere l’asilo e lasciare la nostra città.
In ogni caso, grazie al benefattore anonimo i quindici pakistani hanno potuto almeno fare una doccia, oggi, e utilizzare i servigi igienici: quel minimo che la città, sinora, non era stato in grado di garantirgli. Domattina, Olmo andrà a confortarli.
Ma adesso finalmente la situazione dovrebbe sbloccarsi, e sarà un bene per tutti, non soltanto per loro, in quanto i quindici pakistani potrebbero non essere vaccinati. In questi giorni sono stati numerosi i volontari, ad esempio la Cri che fornisce loro il pasto serale, ed i semplici cittadini che sono andati a portargli un po’ di conforto. Ma ciò che serve è un “tetto”. E quello, purtroppo, non può portarglielo nessuno.
Intanto in serata è arrivata la notizia che l’Arcivescovo Marco Arnoldo ha convocato tutte le associazioni che si occupano di queste situazioni per dare una mano concreta a queste persone. La riunione è prevista per mercoledì mattina, alle 9,30 in Seminario.