Si è parlato di rally, ma anche di educazione stradale durante l’ultima riunione conviviale del Panathlon Club di Vercelli, presieduto da Agostino Gabotti, prima dei due mesi di pausa estiva. Durante l’evento che è stato ospitato al Modo Hotel, è tornato a far parte dell’Associazione culturale che opera in ambito sportivo il presidente del Boxing Club Pro Vercelli, Tony Bisceglia.
Protagonisti della serata sono stati il pilota di rally Edoardo Bodo, appena reduce da un brillante piazzamento (terzo nella sua classe) alla rievocazione delle Mille Miglia, che si è svolta dal 15 al 18 giugno scorsi. Bodo, che è anche un provetto skipper, vanta, tra i suoi successi, la vittoria al Sahara Racing Cup del 2021, gara che si disputa in Tunisia, nonché risultati importanti in altre competizioni come la Winter Marathon di Madonna di Campiglio, gara di regolarità per auto storiche, cui ha partecipato tre volte.
Molto interessante la sua relazione sulle competizioni, accompagnata da immagini molto significative.
La seconda parte del convivio è stata dedicata all’Aci che, forse qualcuno non lo sa, è uno degli enti principali nell’organizzazione dei principali eventi motoristici in Italia: dal Gran Premio di F1 a Monza, alla Mille miglia, alla Targa Florio in Sicilia. Sono intervenuti il presidente dell’Aci di Vercelli, Eugenio Castelli, il direttore Emilio Ingenito, che è anche direttore del Vco, e il presidente del Vco, il più giovane d’Italia, Giuseppe Zagami. Quest’ultimo, che nel suo breve curriculum letto da Gabotti, ha scritto di essere stato cresciuto “a pane, burro e gas di scarico”: dal 2014 è stato ed è tra gli organizzatori del Rally della Lana, del Rally delle Valli Ossolane e del Rally del Rubinetto, che si disputa all’80 per cento su territorio della provincia di Vercelli.
I tre esponenti dell’Aci hanno parlato sì di rally, ma anche della storia dell’Aci (Castelli ha ricordato che quello di Vercelli è nato nel 1926) e il direttore Ingenito ha detto che Aci vercellese è stato il primo in Italia a svolgere il servizio di assistenza stradale, in caso di incidenti o di problemi meccanici, poi diffuso in tutt’Italia. “Per molti anni – ha detto Ingenito – l’Aci era l’unica associazione che garantiva questa assistenza, prova ne sia che, nel Paese, avevamo ben 15 milioni di soci”. Adesso sono subentrate le assicurazioni, e i soci sono calati, anche se il numero è ancora elevato: un milione di persone.
Tra le “battaglie” civili che l’Aci sta conducendo quella per il “taghino” ai monopattini.