La biblioteca di Camillo Leone, custodita nel Museo a lui intitolato, conserva rari e antichi volumi a stampa e manoscritti. La sua vita però non si è fermata nel 1907, insieme a quella del suo fondatore, bensì è continuata a crescere e a espandersi grazie a nuove e importanti donazioni che sono andate ad arricchire il già consistente patrimonio.
L’ultima, a opera del collezionista vercellese Piero Concio, è una consistente donazione di libri stampati tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e gli anni ’60 del secolo scorso: tutti volumi estremamente preziosi, arricchiti da illustrazioni di artisti del periodo e spesso impreziosite da legature d’arte per lo più eseguite da famosi legatori francesi. I libri, autentiche opere d’arte, sono splendidi esempi di stile tra Art Deco e Liberty e non solo.
Il Museo Leone ha pensato di condividere con i suoi visitatori tali opere con una esposizione che, citando Alice nel Paese delle Meraviglie, uno dei volumi donati, ha per titolo: …ma nel mio mondo sarebbero fatti solo di figure… volumi illustrati e legature d’arte dal Liberty all’Art déco e oltre.
L’esposizione sarà visitabile dal 30 settembre al 31 dicembre 2022 presso il Corridoio delle Cinquecentine del Museo di via Verdi, nei consueti orari di apertura (dal martedì al venerdì dalle 15 alle 17,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).
Inaugurazione aperta a tutti e a ingresso libero venerdì 30 settembre alle 17. Sarà presente il donatore. La mostra sarà poi inserita nel percorso museale e visitabile fino al 30 dicembre senza sovrapprezzo sul biglietto di ingresso.
Per info: [email protected] o 0161.253204






E’ bello che tale collezione, oltretutto concernente uno dei periodi più “felici” della storia dell’editoria, venga donata e non più tenuta per sé in un angolo segreto della propria biblioteca, come spesso è proprio dell’
“avido-collezionista”. Donarla al Leone è segno di amore per la propria città e di .. (parziale?) guarigione dalla malattia-del-collezionista i cui meccanismi conosco un po’ anch’io.