Del progetto di una ciclovia lungo il Canale Cavour se ne parla da tempo. In attesa che divenga realtà a promuoverlo ci pensa lo spettacolo “Sei uomini in bicicletta (per tacer del Conte)” che andrà in scena venerdì 11 maggio alle 21 sul palco del teatro Civico con ingresso gratuito. Ad allestirlo la Banda Osiris con Telmo Pievani, Federico Taddia, prologo di Lucilla Giagnoni, direzione artistica di Francesco Brugnetta sotto la supervisione di AIOS (Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia) e il patrocinio del Comune e della Provincia di Vercelli.
Già nel 2011, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il gruppo aveva raccontato il Canale Cavour. Ora, dopo aver toccato il passato, ci si concentra sul futuro, che è appunto la strada che lo affianca, percorribile in bicicletta per scoprire i paesaggi di risaia e del territorio. La sta curando in ogni dettaglio lo staff del Politecnico di Torino, coordinato dai professori Riccardo Palma e Chiara Occelli e Mario Sassone. Sulla carta il Canale diventa una lunghissima piazza lineare, apre nuovi scenari territoriali e getta un ponte verde e sostenibile tra Torino e Milano, tra il parco del Po della Collina Torinese e quello del Ticino.
Tornando allo spettacolo (presentato nei giorni scorsi nella Sala Parlamentino dell’Ovest Sesia) aprirà Lucilla Giagnoni, protagonista del monologo nel 2011, dopodiché entreranno la Banda Osiris, accompagnata dal filosofo della scienza Telmo Pievani che interpreterà il professore e il conduttore radio e tv Federico Taddia, il giornalista incaricato di fare un servizio sul Canale.
Non potevano mancare le biciclette (offerte dai Fratelli Oliva) che serviranno al gruppo per spostarsi nelle loro strampalate indagini. Come sarebbe questo habitat se il Canale non ci fosse mai stato? Cosa potrebbe diventare, se la Ciclovìa Cavour venisse realizzata? Perché in natura non esistono le ruote? E perché homo sapiens vuole sempre giocare con l’acqua? A queste e ad altre domande risponderanno i sei uomini in bicicletta, sapendo che il bonario Conte Camillo li osserverà sornione.
m.m.
