Questa mattina all’ospedale di Vercelli si è spento don Osvaldo Carlino. Da 19 anni parroco di San Paolo, prima era stato parroco delle Maddalene e per 19 anni direttore della Caritas.
Era ammalato da tempo e, negli ultimi giorni, aveva scelto di ricoversarsi al Trompone. Lascia la sorella Elda e i nipoti.
Senza far torto a nessun altro sacerdote vercellese, possiamo dire che don Osvaldo era amatissimo da tutti i fedeli di Vercelli. Nato a Cigliano il 19 novembre del 1936, era stato ordinato sacerdote da monsignor Imberti nel 1960: tutti lo ricordano con affetto infinito nelle parrocchie di Robbio, Caresana e di San Giuseppe a Vercelli. Di una generosità proverbiale, con le sue omelie, semplici ma nello stesso tempo profondissime, sapeva avvincere i giovani come gli anziani. Come insegnante di religione (ad esempio all’istituto Cavour) è stato tra i più apprezzati di sempre dagli studenti vercellesi.
Spesso, in chiesa, alcuni fedeli si lamentano perché i bambini, durante la Messa, fanno un po’ di chiasso e tolgono la concentrazione. E, pur dovendo ricordare le parole di Gesù “Lasciate che i bambini vengano a me”, molti pensano che i piccoli dovrebbero essere lasciati a casa durante le funzioni. Ma don Osvaldo non era così. Non solo voleva vedere le famiglie a Messa, le voleva vedere al completo e, a ridosso di alcune cappelle laterali in San Paolo, sistemava anche alcuni giochi e album da disegno per impegnarli durante la Messa.
E non solo. Quando i bambini era un po’ più cresciutelli, e quindi in età da catechismo e da Prima Comunione, nella Messa domenicale delle 11, li coinvolgeva direttamente nell’omelia, facendo loro domande semplici e sempre appropriate sulla Parola appena ascoltata nel Vangelo.
Il dolore di tutta la città è enorme. Per oltre vent’anni aveva concesso la sua chiesa ad una delle manifestazioni del Natale più amate: la mostra “Presepe nel mondo” organizata dalla Stampa con il Comitato manifestazioni vercellesi. E per molti anni aveva concesso i locali della sua abitazione in San Paolo anche il “Cliub del ‘34” per le riunioni della commissione esaminatrice del Concorso di Poesia “Cesare Filippone”. Negli ultimi tempo aveva accusato acciacchi di varia natura e aveva deciso di ricoverarsi alla Casa del Clero, dove è stato continuamente assistito con affetto filiale, e negli ultimi mesi purtroppo solo a distanza a causa delle norme anti-Covid, da Carmelo Vitellini, factotum della parrocchia di piazza del Municipio.
La data dei funerali sarà decisa nelle prossime ore.





