Addio al poeta dialettale Gianni Biglia: vinse cinque volte il Premio “Cesare Filippone”

Gianni Biglia, al Dugentesco, riceve il Premio Cesare Filippone 2010 dal sindaco Andrea Corsaro

Gianni Biglia, probabilmente il più importante poeta dialettale valsesiano degli ultimi cinquant’anni, è morto all’età di 88 anni. Lascia la moglie Laura, le figli Gabriella, con Emilio, e Raffella, ed i nipoti matteo e Tommaso.

Nato a Serravalle Sesia, laureato in Chimica, aveva diretto per alcuni anni il Laboratorio della Cartiera Italia per poi gestire, con la sua Laura, un’edicola con libreria nel suo paese.

Come poeta dialettale, finissimo, acuto, nostalgico ma anche divertente, si era rivelato nel 1971, vincendo il Concorso “Pinet Turlo” di Grignasco. Erano seguite le affermazioni ai Concorsi di Asigliano, prima il “Serra”, organizzato da Antonio Dattrino, con l’Associazione per la difesa delle tradizioni e del dialetto, quindi quello allestito da Gianni Olmo al “Prisma”, con la premiazione che avveniva sempre il 1° maggio.

Ben cinque i successi  al Concorso “Cesare Filippone” di Vercelli, organizzato da Club ‘34 e poi dal Comitato Vecchia Porta Casale: nel 2002 (con la poesia La spècc), nel 2004 (Nona Maria), nel 2008 (I penin), nel 2010 (L’erbare) e nel 2011 (An dì).

A Vercelli tutti lo ricordano con commozione e gratitudine.

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