Vessazioni e insulti che rendevano impossibile la vita ai vicini di casa: arrestati moglie e marito

Anche la moglie dell’uomo che pochi giorni fa era stato arrestato per aver reso impossibile la vita dei vicini di casa (leggi qui) è stata arrestata. L’accusa per il marito era stata di stalking nei confronti di una famiglia che abita vicino a loro. Per la moglie l’arresto è scattato per comportamenti persecutori nei confronti di una 75enne vicina di casa. La donna aveva già una misura cautelare di divieto di avvicinamento, che le era stata notificato al momento dell’arresto del marito, poi è finita in carcere nella giornata del 23 agosto, quando il personale della Squadra Mobile della Questura di Vercelli ha dato esecuzione alla misura restrittiva disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo su richiesta della Procura della Repubblica. Un analogo provvedimento è stato notificato, in carcere, anche al marito: la coppia, 35 e 30 anni, è di nazionalità italiana e residente in città.

L’uomo e la donna sono stati denunciati da una donna di 76 anni, condomina dello stabile in cui risiedono, che era diventata da tempo obiettivo di una sequela di vessazioni che loro le infliggevano, tali da rendere la vita dell’anziana praticamente impossibile. Per questo la 76enne si era rivolta alla Questura raccontando le angherie subite.
Dagli accertamenti posti in essere dagli agenti della Squadra Mobile, è emerso il perdurare di un atteggiamento persecutorio caratterizzato da veementi aggressioni verbali, che hanno permesso di raccogliere una serie di elementi tali da determinare la Procura a richiedere nei confronti dei molesti vicini di casa l’emissione della misura cautelare in carcere, al più grave prevista dal codice di procedura penale, la cui esecuzione ha posto fine a una persecuzione ingiustificata che procedeva ormai da mesi senza soluzione di continuità. I due coniugi, tra l’altro, si erano resi recentemente responsabili di analoghe condotte criminose nei confronti di un’altra famiglia residente nel proprio palazzo, per le quali sempre le Squadra Mobile, appena 10 giorni fa, aveva proceduto a notificare altrettante misure cautelari, accompagnando l’uomo nel carcere cittadino, mentre la moglie era stata colpita dal divieto di avvicinamento alle vittime.
Anche per la donna si sono schiuse, dunque, le porte del carcere di Billiemme, dove al marito è invece stato notificato il provvedimento, essendovi già detenuto.

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6 Commenti

  1. Giusto tutelare l’anziana
    (che poi, magari,
    è ancor sana e snella)
    ed il diritto alla privacy,
    ad una vita serena
    e a non subire
    continuamente reati
    ..
    tuttavia
    ..
    La neo detenuta e il convivente,
    già in-carcerato
    ma non ancora condannato,
    visto anghe lo sbroborzionado
    affievolimento del sacrosanto diritto di abitazione
    (l’occupante e la convivente non risultan morosi)
    dovrebbero chiedere
    PER EVITARE IL PEGGIO
    il ricongiungimento in cella!
    ..
    Fabrizio De Andrè – La Ballata del Michè
    https://www.youtube.com/watch?v=Udphldqp8hc

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