Scheda sul dramma delle foibe: “Diffidate da chi sostiene che rimuovere aiuta a superare. Perché non è vero”

Il sindaco,,il prefetto e il Presidente della Provincia in raccoglimento davanti alla targa che ricorda l’orrore delle foibe (foto Greppi)

“Per tanti, troppi anni abbiamo creduto che quanto patito dagli italiani in Istria e Dalmazia,  durante e alla fine del secondo conflitto mondiale, potesse esser nascosto dietro alla  maschera del silenzio. Oggi, che il 10 febbraio è la giornata del Ricordo, il dramma delle Foibe e degli esuli non è più rimosso”.

È un estratto del discorso del Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, tenuto durante le celebrazioni per non dimenticare le vittime delle Foibe. “Che ruolo abbiamo noi oggi? Non celebrare questo appuntamento solo per dovere istituzionale. Dobbiamo essere i promotori, specie fra gli studenti, della necessità di tenere viva la memoria”.

Nel corso del suo intervento, al termine della messa in San Paolo, celebrata dall’Arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, Scheda ha citato Mark Twain: “Se dici sempre la verità, non hai bisogno di ricordare ogni cosa”. Ecco: diffondiamo la verità di quanto è successo in quelle zone. Come per l’Olocausto ricordiamoci che la memoria è il nostro dovere per le future generazioni. Diffidate da chi sostiene che rimuovere aiuta a superare. Non è ammissibile perché non è vero!”.

Un momento dell cerimonia (foto Greppi’

Il primo cittadino ha quindi ricordato la storia di «Norma Cossetto, la giovane studentessa universitaria istriana catturata e imprigionata da partigiani Jugoslavi nel 1943, che è stata lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. “Una testimonianza di coraggio e di amore per la sua, la nostra Patria”.

Scheda ha infine sottolineato come “dire la verità, dire che gli italiani di Istria, Dalmazia e Fiume hanno subito queste violenze, scolpirà negli anni a venire quanto è successo. Lo farà in modo chiaro e indelebile. Solo allora  potremo far riposare la memoria, parafrasando Mark Twain. Perché la verità finalmente sarà diventata il vento che respireremo in ogni singolo istante di ogni singola giornata”.

La cerimonia si è svolta sotto i portici del Comune proprio di fronte alla targa sul ricordo della tragedia delle Foibe fatta collocare lì due anni fa dall’amministrazione comunale guidata da Andrea Corsaro. C’è scritto: “Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia”.

Con i gonfaloni del Comune e della Provincia, i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, oltre al sindaco c’erano il prefetto Lucio Parente, il presidente della Provincia Davide Gilardino, ed esponenti del Consiglio comunale, i vertici militari delle locali Forze armate. Il mondo della scuola era rappresentato da una delegazione del Ciofs dell’Istituto Sacro cuore con suor Egidia Casale e altri docenti; presenti i membri della Consulta studentesca, accompagnati dai rispettivi docenti e il Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Umberto Pelassa.

Rivolgendosi appunto ai giovani l’arcivescovo Arnolfo ha sottolineato come ‘Il ricordo degli orrori delle guerre serve affinché  si possa scegliere sempre il bene e la pace”.

Il prefetto Lucio Parente è quindi entrato direttamente nella cronaca, condannando il “vile e ignobile atto vandalico posto in essere nei giorni scorsi proprio presso il monumento dedicato alle vittime delle foibe a Basovizza”.

La cerimonia è proseguita con la lettura di alcuni testi da parte degli allievi si è conclusa sotto i portici del Municipio con alcuni studenti del Sacro Cuore che hanno letto testi acconci e con brani eseguiti dagli allievi del Lice musicale Lagrangia, il tutto sotto l’accorta regia del prefetto vicario Cristina Lanini. Al termine la deposizione delle corone d’alloro soto la targa.

 

 

 

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2 Commenti

  1. Fa piacere che finalmente
    c’è qualcuno che ricorda tutto
    (senza peli sulla lingua,
    e sullo stomaco)
    ed alza-alta la sua voce,
    ma dovrebbe spiegare ancora meglio,
    in maniera più completa e dettagliata
    perchè non si faccia (noi) confusione
    dato che pressochè ..” compattamente”,
    tutti non conosciamo la storia
    a quale stato appartenessero, per esempio,
    i .. “i PARTIGIANI JUGOSLAVIi (NEL ndr) DEL 1943”
    è UN CONCETTO NAZIONALE O REGIONALE?
    e, nel primo caso, di quale Nazione ? (+) era
    una parte fondamentale???
    a quasi tutti noi quella parola (j.) è poco familiare
    .. per chè, fosse vera la seconda,
    allora jugoslavi potrebbe forse equivalere
    davvero a piemontesi, lombardi .. trapanesi !?
    Fortuna che si vuol dire sempre la Verità!
    con purezza, a pieni polmoni.
    …..
    Ma ciò che più conta
    è che ricordando i fatti ormai remoti
    come per esempio l’Olocausto,
    saremo “vaccinatissimi”, attentissimi,
    sul “presente”
    e dovesse ripetersi qualcosa di simile
    certamente queste persone attente
    se ne accorgerebbero per prime
    proclamandolo a tutti i cittadini
    e, non solo, se necessario ..
    potremmo bombardare le
    (passate o future) “jufoslavie”
    opputre, in altro caso,
    ribellarci verso coloro chi
    eventualmente,
    da terroristi,
    colpissero le nostre truppe,
    per raggiungere i popoli più inermi
    della Terra.
    Finalmente
    possiamo andar a dormire tranquilli !!!?!
    …..
    fhiuh! .. scampato pericolo !!!?!
    …..
    (+)
    Istria
    https://it.wikipedia.org/wiki/Istria

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