Nico Valsesia sull’Aconcagua per il progetto #7K4thefuture

Partirà dall’Italia il 2 gennaio 2019 la spedizione sull’Aconcagua con Nico Valsesia, Pietro Presti e Alessandro Beltrame. Il team avrà una finestra temporale di tre giorni per percorrere i quasi 1.500 metri di dislivello che separano il campo base dalla vetta dell’Aconcagua, nelle Ande argentine, la più alta montagna del mondo fuori dal continente asiatico.

La spedizione fa parte del progetto #7K4thefuture che ha tra i suoi sostenitori la Fondazione Tempia di Biella e la Fondazione Agnelli di Torino. Lo scopo è acquistare gli strumenti tecnologici necessari per la cosiddetta “scuola in ospedale integrata”. Si tratta di creare un collegamento audio e video tra le stanze del reparto e le scuole dei giovanissimi pazienti per far sì che non solo possano restare in pari con il programma di studio ma che si sentano come in classe, con un beneficio psicologico che si somma a quello didattico. Il fine di #7K4thefuture è di ottenere risorse sufficienti per trasformarlo in un servizio organico nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Valsesia e Presti partiranno da quota 5500 metri e cercheranno di arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile. A seguirli passo passo e a documentare la loro impresa penserà Alessandro Beltrame, videomaker di fama internazionale già autore di documentari per National Geographic, Bbc e Discovery Channel. La spedizione partirà per l’Argentina il 2 gennaio, giorno in cui sarà lanciata ufficialmente la campagna di raccolta fondi che è il nocciolo del progetto.

La salita avrà le caratteristiche della parte finale delle imprese denominate “From zero to…” di cui Nico Valsesia è specialista: la difficoltà sta nel salire dal livello del mare fino ad altitudini estreme nel minor tempo possibile, partendo prima in bicicletta e proseguendo a piedi, camminando, sciando e quando necessario arrampicando. Il gesto atletico mette a dura prova l’organismo, che si trova ad affrontare lo sbalzo di pressione e l’aria rarefatta, con il crescere dell’altitudine.

Se per Nico Valsesia l’Aconcagua non è una novità (detiene il record del mondo della sua scalata partendo dal livello del mare), Pietro Presti ha già accomunato una spedizione nelle vette più alte del mondo a una raccolta di fondi: nel 2016 ha portato a termine un trekking in solitaria fino al campo base dell’Everest e l’impresa servì a sostenere la campagna per l’acquisto del Dignicap, apparecchiatura che previene la caduta dei capelli nelle donne che devono affrontare la chemioterapia per curare un tumore al seno. Fu un successo: il Dignicap fa parte da oltre un anno della strumentazione del reparto di oncologia dell’ospedale di Biella.

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