Un 30enne di Rovasenda è stato denunciato dopo che per ritorsione a caus di alcuni contrasti lavorativi ha fatto trovare un testa di cinghiale mozzata davanti alla casa di un componente del direttivo del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese-Vercellese.
Verso la fine del mese di novembre dello scorso anno un rappresentante del direttivo del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese-Vercellese, di Rovasenda (VC), fa una macabra scoperta. Uscito di casa di buonora, si accorge che davanti all’ingresso della sua abitazione era stata posizionata la testa di cinghiale mozzata dal corpo dell’animale.
L’uomo, un 60 enne, agricoltore, comprensibilmente si allarma e chiama immediatamente i carabinieri di Buronzo, raccontando ciò che gli è accaduto. La vittima, estremamente preoccupata dall’accaduto, ha anche pensato che l’atto intimidatorio fosse legato al ruolo rivestito all’interno del consiglio direttivo del citato consorzio, e per questo decide di dimettersi da tale incarico. E di questo parla agli investigatori che gli credono. Partono le indagini per verificare se la macabra minaccia fosse verosimilmente legata a dei contrasti interni al consiglio direttivo del distretto di Rovasenda del Consorzio di Bonifica della Baraggia. Le indagini si sviluppano unitamente al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vercelli, arrivando a individuare un 30 enne di Rovasenda, dipendente del Consorzio, che era andato in contrasto con la vittima per ragioni lavorative, verso il quale convergono diversi elementi di colpevolezza.
L’uomo è stato così deferito alla Procura della Repubblica di Vercelli per estorsione poiché con tale azione aveva ottenuto un indiscutibile beneficio, costringendo la vittima a dimettersi per riuscire a mantenere il proprio posto di lavoro.






Alla fine il Consorzio di bonifica Baraggia…. é stato, opportunamente, bonificato!!?
Rimane la sorprendente novità dell’efferato episodio. Come spiegarlo?
1. I rovasendesi mantengono propri tratti culturali?! … tracce dei bui anni nei quali vivevano all’interno dell’inespugnabile castello, fra le invincibili mura?
2. oppure, considerata la “novità”, si può credere possa trattarsi di un uso proprio di altre civiltà?! …. riti ancestrali?.. che io non conosco, ipotizzo quelle proprie della cultura atavica di Biella, Novara?.. o anche un po’ più lontano?!
3. vista la nota, straordinaria proliferazione di cinghiali, vivi o morti, il trentenne s’è, da prima, chiesto cosa farne e poi, una volta approntato il feticcio, sulla falsariga di quanto si faceva nella notte dei tempi con le teste di bisonte o bufalo (di solito le si vedono nelle stampe antiche infilate con una lancia, per i balli tribali)… ci s’è accorti che dovevasi far l’esame della “peste suina africana” ma purtroppo la recente ordinanza non è stata ancora resa operativa. Allora, meglio liberarsi di tutto, per scansare il rischio del contagio. Per ognuno ma forse non per il collega.