Locarni sul “caso Bagnasco”: “Da fatto inopportuno a mossa politica”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Presidente del Consiglio comunale di Vercelli e segretario cittadino della Lega, Giancarlo Locarni

 

 

 

Sull’inopportunità del conferimento da parte di ASL Vercelli al dottor Bagnasco di una consulenza fino alla fine dell’anno, con un compenso di circa sessantamila euro, sembrava esservi soltanto una mera questione di reale inopportunità oggettiva.

Il dottore in questione da parte di tutti non era il perno del contendere e soprattutto non era apparsa alla più una mera querelle politica.

Tutti, compreso il sottoscritto, si domandavano la reale necessità di tale consulenza a titolo oneroso. Il sottoscritto aggiungeva semmai all’inopportunità espressa, il fatto che tale affidamento gettava delle ombre sull’intero comparto della solidarietà. I vercellesi, non da ora, si sono sempre dimostrati persone solidali e pronte alle donazioni, in base alle proprie disponibilità economiche. Un tale affidamento pone e porrà dei quesiti ai donatori non solo verso ASL ma in generale verso tutte le associazioni le quali, visto l’impegno volontario sempre profuso, non meritano certo di essere oggetto di dubbi da parte dei donatori.

 

Magari si vede che avevo mal interpretato tale affidamento e che a stretto giro la querelle politica si facesse viva non ne sentivo il bisogno.

L’intervento “chiarificatore” del dottor Bagnasco invece spostava l’attenzione in un campo a lui confacente ovvero quello di argomentare con le proprie affermazioni l’opportunità di tale affidamento oneroso. Affermando che l’affidamento in questione rimane legittimo opportuno proprio non direi. Le stesse affermazioni del dottore paiono quantomeno riconducibili a una “arrampicata sugli specchi” per rendere opportuno il tutto.

Vorrei rilevare che condivido una sua affermazione, quando dice che la beneficenza non si pubblicizza ma vorrei ricordare altresì che oltre a non pubblicizzarla si dovrebbe attuarla con il proprio denaro e non con quello conferito da altri. Denaro che potrebbe essere riconducibile alle donazioni dei cittadini, i quali non credo che in cuor loro sarebbero contenti di tale uso. Denaro che sarebbe opportuno fosse impiegato a supporto dei dipendenti di ASL impegnati quotidianamente in questa “guerra sanitaria.”

L’uso del compenso che il dottore vorrà farne non mi compete e tantomeno m’interessa, dato che rimane il compenso per un servizio affidatogli ma le affermazioni postume al divampare della querelle quelle sì. Vorrei rilevare che esternare dove e come ci rende edotti delle sue azioni benefiche dopo aver affermato il contrario, lo ritengo una caduta di stile e una mossa politica non degna di chi ha avuto l’onore e l’onere di ricoprire ruoli di primo piano della nostra amata Vercelli.

Si assuma l’incarico, ma ci risparmi facili filantropici discorsi più attinenti alla fase personale che quella pubblica, dia il suo contributo valutando se rinunciare o no al compenso, scelta personale naturalmente, ma soprattutto non cerchi di spostare l’attenzione dal vero perno di questa inopportuna vicenda ovvero la direzione di ASL rea come da evidenze di tale inopportuna situazione.

 

l problema, in sostanza, non è la decisione di Bagnasco di devolvere il compenso di 60 mila euro a favore della casa di riposo, ma la legittimità del conferimento da parte del Direttore Generale dell’Asl di un incarico retribuito a un dipendente collocato in pensione.

 

La Dott.ssa Serpieri sta aggirando di fatto i divieti introdotti dalla Legge Madia nel 2014?

La “Legge Madia” assicura il ricambio di personale nelle amministrazioni pubbliche, senza di fatto discriminare i pensionati, ma pone puntuali norme di divieto per il personale in quiescenza: incarichi di studio e di consulenza, incarichi dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società controllati.

Ai fini dell’applicazione dei divieti, non conta la natura giuridica del rapporto di lavoro (per esempio la partita iva), dovendosi invece considerare l’oggetto dell’incarico.

Lo scopo della Legge Madia è quello di evitare che il conferimento di incarichi ai pensionati, sia utilizzato per aggirare lo stesso istituto del collocamento in quiescenza.

Il conferimento a Bagnasco di un incarico professionale per attività sanitaria presso la S.C SISP ha carattere di studio o consulenza? Se così fosse, la deliberazione del Direttore generale sarebbe illegittima.

Va ricordato al Dottor Bagnasco che Legge Madia prevede un’eccezione ai divieti che essa impone: gli incarichi e collaborazioni sono consentiti a titolo gratuito!

 

 

Gian Carlo Locarni

Segretario Cittadino Lega Salvini Premier

 

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here