Successo pieno della prima edizione della “Panissa Cup”

La gioia di vincitori (foto Renato Greppi)

È stata un successo la prima edizione della “Panissa Cup”, torneo di calcio a sei benefico che si è svolto oggi al campo Bozino, organizzato da due quattordicenni intraprendenti e dal cuore grande: Roberto Scheda e Niccolò Tummino. Otto le squadre che vi hanno preso parte, dal mattino al tardo pomeriggio, squadre allestite, soprattutto via WhatsApp, dai due organizzatori mobilitando altri giovani tra i tredici e i sedici anni. In totale 64 calciatori che hanno dato vita al girone eliminatorio, quindi ale semifinali e alla finalissima: quest’ultima è stata disputata tra la formazione degli organizzatori, che si chiamava “Menta” (abbreviazione di Mentalità) ed il Fc Cavalli.
Ha prevalso la Menta 3 a 2. Ma a vincere è stato lo sport e il messaggio bellissimo lanciato da tutti i 64 giocatori che, detratte le spese (finanziate da un solido gruppo di sponsor), consegneranno domani un assegno alla Caritas diocesana.

La consegna della maglia firmata dai giocatori della Pro con tutte le loro firme

Tra l’altro, nel pomeriggio Roberto Scheda e Niccolò Tummino hanno ricevuto la visita del responsabile del marketing Alessandro Piccica e del responsabile dell’ufficio stampa della Pro Vercelli Mattia Serchione che hanno donato loro, a nome della presidenza e della dirigenza, una maglia della Pro con tutte le firme dei calciatori della prima squadra: questa maglia andrà all’asta per finanziare ulteriormente la beneficenza.

Durante la mattinata è stata significativa e importante la presenza al Bozino del sindaco Roberto Scheda, nonno e omonimo di uno degli organizzatori.

Il gesto di questi due quattordicenni è stato così bello che la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune, Lella Bassignana, ha deciso di premiarli con un riconoscimento speciale perché, come dice la motivazione,  che approfondiremo in un articolo successivo ad hoc, “l’iniziativa di Scheda e Tummino è l’esempio di come “i giovani parlano, lavorano, realizzano anche quando restano in silenzio”. Vale a dire, almeno per un’intera giornata di sport, distaccati da smartphone e tablet. Che era poi uno dei punti programmatici della “Panissa Cup”.

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