Per i vercellesi l’amore sboccia anche dopo i 65 anni

Vercelli –  A Vercelli è più che possibile iniziare una nuova storia d’amore, o una nuova relazione, anche ben oltre i 65 anni. Lo svela una ricerca fatta dalla Reale Mutua, tramite il suo Osservatorio dedicato al welfare, che ha condotto una indagine CAWI (tramite interviste telefoniche) condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione per quote d’età, sesso ed area geografica.

 

I dati sono stati resi noti oggi da Reale Mutua che sottolinea: “Per i vercellesi la terza età è sempre più un periodo di pienezza e possibilità, una fase in cui la vita ha ancora molto da offrire e dove poter realizzare progetti e sogni nel cassetto. E persino innamorarsi. Al punto che ben l’84% pensa che sia possibile, e ormai sempre più comune, iniziare una relazione autentica e soddisfacente dopo i 65 anni”.

 

In un comunicato Reale Mutua sottolinea poi che, dalle interviste alla popolazione vercellese, emrge che: “Instaurare una relazione in età avanzata migliora la vita di chi è solo da molti punti di vista, infatti per il 66% dei vercellesi essere in coppia è un motivo in più per mantenersi attivi e dedicarsi insieme alle passioni in comune. Ma non solo: avere un partner al proprio fianco dà anche i giusti stimoli per mantenersi in forma e prendersi cura di sé (28%), combattere la solitudine (56%) e persino migliorare l’autostima (18%), scoprendo di poter ancora piacere”.

 

Una nuova relazione dopo i 65 anni può anche essere fonte di preoccupazioni e difficoltà, aggiunge Reale Mutua, infatti “per il 48% dei vercellesi il principale timore è instaurare un nuovo equilibrio nella vita di tutti i giorni, mentre il 42% vede molto complicato gravare, in caso di malattia, sull’altra persona. Fra le altre preoccupazioni, quella di doversi relazionare con figli e nipoti del partner (40%) e non avere più le energie per fare quello che si faceva prima (36%)”.

 

Nell’indagine mergono anche le molte attività a cui gli abitanti di Vercelli si dedicherebbero in questa fase della vita, tanto che appena il 2% aspetterebbe la pensione unicamente per riposarsi.  Il 16% penserebbe di riprendere gli studi, il 32% occuperebbe il maggior tempo libero facendo del volontariato, il 52% viaggiando e ben l’84% dedicandosi a hobby e passioni troppo spesso rimandati.

 

Che cosa può minare la serenità di questo periodo della vita? Tra i principali timori, i problemi di salute (86%), la mancanza di una rete relazionale forte, spesso causa di solitudine (52%), il calo delle forze fisiche (44%) e la mancanza di un partner con cui condividere la vita (12%).

 

Per quel che riguarda al sicurezza, nell’indagine si legge che “A preoccupare i vercellesi è anche il rischio di trovarsi con scarse disponibilità economiche (84%), tanto che solo il 4% degli abitanti di Vercelli ritiene che la pensione di base sarà sufficiente. Gli altri invece penserebbero a costruirsi, nel tempo, una vecchiaia economicamente serena. Ma come? Il 72% puntando sulla previdenza complementare, il 30% investendo nel mattone e un ulteriore 14% sul mercato finanziario”.

 

“Il nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla sua seconda edizione, evidenzia come la terza età sia sempre più considerata una seconda giovinezza, da vivere pienamente coltivando interessi e senza rinunciare alle relazioni sociali” spiega Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. Che poi prosegue: “Una delle maggiori preoccupazioni per questo periodo è rappresentata dalle disponibilità economiche. Per questo motivo, è importante giocare d’anticipo e costruirsi per tempo una vecchiaia serena con le opportunità offerte dalla previdenza complementare”.

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