Dopo vent’anni Bisceglia lascerà la presidenza Ascom. “Ma continuerò a lavorare per la mia Vercelli”

Dopo vent’anni, Tony Bisceglia lascerà presto la presidenza dell’Ascom di Vercelli. Non si sa ancora quando verrà proclamato il suo successore. Abbandono da tempo annunciato, quello di Bisceglia, che doveva già passare le consegne alla fine dello scorso anno, ma poi la seconda e terza ondata della pandemia bloccarono tutto. Tuttavia, anche dopo il segnale di ripartenza del “quasi Fora Tüt” di sabato e domenica scorsi – in realtà una Festa dei saldi con molti negozi che hanno deciso di donare ai clienti un assaggio della classica manifestazione di settembre – una sorta di consuntivo di questo ventennio (a cui dovremmo aggiungere le vice presidenze sotto i compianti Giovanni Bonetti e, da vicario, di Giulio Baltaro) si impone.

Con l’avvertenza che Bisceglia rimarrà consigliere nazionale di Confcommercio (è tra i fedelissimi del Presidente Sangalli) nonché nel Cda di Fondo Est, il Fondo di assistenza sanitaria integrativa che riguarda i dipendenti del terziario, del Turismo, del settore ortofrutticolo, delle autoscuole, delle farmacie comiunal, etc. Insomma, qualcosa come 1,8 milioni di persone. Inoltre, resta nel Cda nazionale di 50& Più Enasco, l’istituto di patronato e assistenza legato a Confcommercio.

Presidente Bisceglia, l’iniziativa di sabato e di domenica rappresenta una sorta di rinascita, per il vostro settore, dopo la lunga pandemia che ha messo in ginocchio gran parte dei negozi di vicinato, e non solo loro…

”Sì, ha tentato di metterci in ginocchio, ma gran parte di noi ha reagito con coraggio, ha stretto i denti e adesso, con tutta la prudenza del caso, con tutte le cautele possibili, stiamo cercando di rinascere. Abbiamo anche messo a segno colpi importanti, come ad esempio, la nascita dei cosiddetti Distretti del commercio, voluti fortemente da Confcommercio e realizzati da molti Comuni anche in Piemonte grazie al nostro lavoro. Questi Distretti serviranno ovviamente a noi commercianti, ma anche ai Comuni perché i fondi che ne deriveranno potranno essere utilizzati dalle amministrazioni per rendere sempre più belle e accoglienti le nostre città. In Piemonte è stato fatto un gigantesco lavoro, di cui ci ha reso merito anche l’assessore al Turismo Vittoria Poggio. Tutti i più importanti Comuni della provincia che si sono appoggiati a Confcommercio hanno ottenuto il Distretto. E se Vercelli, cosa che mi rende felice, l’ha avuto il merito è principalmente di una persona, il nostro direttore Andrea Barasolo”.

Con Felix Lombardi, grande ed indimenticabile Amico

Andrea Barasolo è un giovane. E ci pare di aver capito che Ascom sta rinnovando con l’ingresso nei posti e nei ruoli che contano di parecchi giovani.

”L’ha detto, un rinnovamento radicale che abbiamo avviato da tempo che stiamo attuando giorno per giorno, nelle delegazioni, anche provinciali. Si pensi ad esempio a Manuela Cerruti, prima vice presidente donna nella nostra storia, al nuovo ruolo assegnato alla commerciante di abbigliamento Rita Vellano, nominata responsabile della delegazione che organizza tutti gli eventi: la Festa dei Saldi dello scorso wekkend è stata la prima iniziativa a portare la sua firma. Persone di valore al posto di persone di valore (la Vellano, ad esempio, ha rilevato Angelo Santarella) ed inoltre un’Ascom anche sempre più giovane e determinata – con l’appoggio di straordinari imprenditori come i vari Saggia, Buonocore e Maio –  riuscirà a conseguire nuovi e importanti risultati a cui puntiamo da tempo così che la nostra associazione, che già conta, delegazioni provinciali comprese, un centinaio di dipendenti, che io non finirò mai di ringraziare, si consoliderà ancora di più come prima realtà della nostra provincia”.

All’inaugurazione dell’hub vaccinale al Globo

Tra le tante cose che, pur in questo periodo di pandemia, l’Ascom ha realizzato per i cittadini, forse una delle più importanti è stata l’hub vaccinale al Globo.

”Posso rivendicare l’idea, nata in un colloquio tra me e ancora una volta Andrea Barasolo. L’idea originaria era quella di far vaccinare all’interno della nostra sede di via Duchessa Jolanda tutti i nostri soci. Ma l’Asl bocciò quell’idea perché non c’era gli spazi adeguati. Andrea  ed io non ci perdemmo d’animo, anzi pensammo ancora più in grande: perché non realizzare un hub dove potessero vaccinarsi tutti, non solo i soci Ascom? Nacque l’idea del Globo, grazie alla splendida disponibilità del proprietario Guido Ambrogione, allora presidente della Silb-Ascom provinciale, il sindacato dei titolari delle discoteche, ed ora addirittura nel Consiglio nazionale Silb. E’ stata un’idea vincente. Ma adesso auguro con tutto il cuore che, terminata questa colossale opera di vaccinazione, Guido possa tornare a svolgere la sua attività, e, con lui, l’Italia intera. I giovani hanno bisogno anche di queste cose, dopo un lunghissimo periodo prima di lockdown e poi di limitazioni alla socialità a causa del Virus”.

Con il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli

Giovani che sono sempre stati nel suo cuore, penso alle Maratone Rock. A proposito, quando si rifarà la prossima edizione?

”Ne ho parlato di recente con l’assessore Sabatino che, prima di fare assessore, vorrei ricordarlo, aveva ruoli importanti in Confcommercio, anche a livello nazionale, e che si sta dimostrando un assessore molto attivo, sempre a contatto con la gente. Probabilmente la faremo a settembre, in piazza Cavour o al Pisu. Maratona Rock è una manifestazione che da sempre mi è cara, così come mi è caro ovviamente il Bicciolano d’oro, non solo perché l’ho ricevuto, immeritatamente rispetto a tanti altri nomi ben più importanti, ma perché il marchio è di mia proprietà, mia e di Ascom. Un premio che vorrei che venga sempre più assimilato, per l’importanza degli assegnatari, all’Ambrogino d’oro. L’ultimo a riceverlo è stato Carlo Olmo, un onore  per la nostra città perché il Lupo Bianco, con la Meeting Art e con la Camerata Ducale sono vere eccellenze che tutta l’Italia, oggi, ci invidia. L’accenno a Olmo, mi rimanda poi di nuovo a Maratona Rock e alle tante iniziative musicali per i giovani: non conoscevo Olmo, andai a sentirlo suonare con Giorgio Demartini in un sottoscala della sua abitazione che allora era in via Piero Lucca. Era il gruppo originario dei Graceland, mi piacquero e suonarono subito in un evento pubblico per me. Quando, durante le riprese del film ‘Lupo Bianco’, un’opera di cui Vercelli deve essere orgogliosa, raccontai questo fatto a Sebastiano Somma, grande attore, grande uomo, lui si divertì molto”.

Con Carlo Olmo, amicizia pluritrentennale

Maratona Rock a parte, lei ha organizzato per assai più dei suoi vent’anni di presidenza Ascom concerti ed eventi musicali di altissimo livello, penso, ad esempio, a Fabio Treves, a Donne in Rock. Ma c’è qualcosa che rimpiange di non essere riuscito a fare in questo ambito?

”Il concerto che Claudio Saveriano era riuscito, con le sue conoscenze, a strappare a B. B. King, uno dei più grandi musicisti blues di tutti i tempi e allora del mondo. Si era reso disponibile per un concerto a Vercelli un lunedì sera: costo 50 milioni d lire. Un’inezia. Avremmo riempito il vecchio Robbiano, sarebbe arrivata gente da tutt’Italia, da tutt’Europa. Ma il sindaco di allora disse: no, troppo caro. Il vice sindaco avrebbe detto sì al volo. Ma non se ne fece niente…”.

Con altri tre Bicciolani d’oro:Renato Greppi, Bruno Casalino e Giulio Pretti

 

Rapporti non idilliaci con quel sindaco, con l’attuale come sono?

”Il rapporto diretto con sindaco e Comune è tenuto direttamente da Andrea Barasolo, e mi pare che stia funzionando bene”.

Ammira proprio questo giovane…

”Sì perché si muove nel solco di due grandissime persone che hanno fatto la fortuna dell’Ascom: Felix e Nando Lombardi”.

Li conobbe quando entrò in Ascom?

”Per la verità io entrai in Ascom prima di loro, nella vecchia sede di viale Garibaldi. C’era il ragionier Penso che incuteva molta soggezione. Ed io ero un giovane che si stava affacciando all’associazionismo, nella categoria dell’abbigliamento. Poi arrivarono loro due e diedero una svolta epocale alla nostra Ascom”.

Lei arrivava dalla Toscana, da Laterina, in provincia di Arezzo…

”Arrivai a Vercelli che avevo otto anni e incominciai subito a lavorare facendo il bocia per un panettiere: andavo a portare il pane a domicilio tutti i giorni in bicicletta, anche con la pioggia, con la neve. Poi il contatto meraviglioso con la famiglia Fornara – e mi è rimasta la passione per la gastronomia – infine, il lavoro nel negozio di abbigliamento Gera & Bosio, e quindi l’avventura che non si è ancora conclusa con Shop, prima in corso Libertà e quindi nell’attuale di via Fratelli Ponti. Non dimentico Laterina , ma amo visceralmente questa città, dove ho conosciuto persone meravigliose come il Cecco, il Cesare Losa, il Pinin Sandro, Mario Carrara, tutte e quattro scomparse, tutti doni preziosi per la città. Ma sa che la prima sede del Comitato manifestazioni vercellesi fu all’Ascom in viale Garibaldi?”.

Con la moglie Santina e la figlia Marcella

Come accadde?

”Lessi che il Comitato cercava una sede e decisi di incontrare Cesare Losa, che non conoscevo. L’incontro avvenne al Vintebbio, all’Isola. Dopo mezzo minuto di reciproca diffidenza, ci intendemmo subito, e ci siamo intesi poi per sempre. Gli offrii un ufficio nella sede dell’Ascom, accettò e mi è stato sempre grato. In lui e nel Cecco ho imparato ad apprezzare la vercellesità. Di tanto in tanto, lo confesso, questa vercellesità mi fa arrabbiare, ma adesso dopo 67 anni a Vercelli, mi sento impregnato anch’io e voglio continuare a fare qualcosa ogni giorno per questa città che mi ha accolto con affetto, contraccambiando le tante cose che mi ha donato. Ad esempio, una moglie e una figlia, che adoro”.

 

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