In un libro di Eliana Danielli la meravigliosa storia di un “miracolo”: quello della figlia Virginia Marialinda

 

Tutti a Vercelli la conoscevano, e la conoscono tuttora, come la mogle di Cristiano Scazzola, l’allenatore della Pro, nella stagione 2013-2014, riuscì a riportare immediatamente la Pro in quella serie B che, riconquistata dopo ben 64 anni, era stata quasi subito perduta. Ma, al di là dell’illustre marito (che a Vercelli nessuno dimenticherà mai proprio per quell’impresa e per lo “stile” di mister sempre corretto, gentile, disponibile e mai sopra le righe), Eliana Danielli  Scazzola, nata a Como 51 anni fa, è una donna straordinaria che, con il suo Cristiano e grazie ad una fantastica équipe di medici, è riuscita a tenere in vita la figlia Marialinda, che era venuta al mondo prematura, e che con un peso di appena 640 grammi, “stava tutta in una mano”.

Oggi, quell’avventura a lieto fine è diventata un libro che si intitola “Tu in una mano – 640 grammi d’amore”.  Ed è un messaggio di speranza per tutte le famiglie che, all’improvviso, si trovano di fronte a situazioni all’apparenza insormontabili, e che però, alle fine, possono essere risolte nel migliore dei modi. Una parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluta all’Unità di Terapia intensiva neonatale e pediatrica del “Gaslini” di Genova e alle famiglie dei bambini ammalati in difficoltà economiche.

Ecco come Eliana Danielli Scazzola ci racconta la sua nuova avventura di scrittrice, ma soprattutto di aeda del coraggio e della speranza:

“Sono mamma di una bellissima bimba Virginia Marialinda, di 13 anni nata “grande  prematura”, il 26 giugno 2008. Virginia è nata di 28 settimane, ma la sua crescita si era fermata a 25 settimane quando era ancora nella mia pancia. Il suo peso alla nascita 640 grammi.

Per miracolo, per sensazione di mamma sono riuscita a capire che qualcosa dentro me non andava e che avrei dovuto salvare la mia piccola bambina !!!

Virginia per tutti Virgy ( il suo nomignolo) ha lottato tanto ed ha vinto la sua grande battaglia della vita. La  mia piccola è stata per 96 giorni in rianimazione.

In quel periodo io e mio a marito Cristiano, oggi allenatore di calcio,( del Piacenza calcio) con le nostre con famiglie abbiamo pregato e sperato molto, c’è stata tantissima paura ma anche gioie ed emozioni.

Quando ci si trova in presenza di un autentico miracolo, e utilizzo tale termine a prescindere da qualsiasi credo, nasce la voglia di raccontarlo. 

E’ quasi un bisogno di condividere con gli altri qualcosa di così straordinario, affinché noi stessi possiamo crederci pienamente, e dirci “E’ successo davvero, è così che è andata”.

E’ quanto ci è accaduto con la storia di Virginia Marialinda. 

La vita stessa di questa bimba ,della nostra adorata bambina dal musetto simpatico e dalla voce dolce e tintinnante, è una meravigliosa avventura che “non avrebbe dovuto” essere. 

E’ incredibile che un soffio dal peso di 640 grammi, un corpicino nero e indifeso che ha dovuto subire un’operazione al cuore dopo solo sei giorni di vita, possa essere oggi una bimba sana. Eppure è così.

E noi vogliamo raccontarlo, parlare della lotta di Virgy, delle sue manine minuscole che sono riuscite a rimanere attaccate a quella cosa grande che è la vita, appropriandosene per sempre. Perché ci piacerebbe vendere speranza a chi pensa di esserne senza, a chi pensa di essere perso, e considera la Natura una matrigna crudele.

Vogliamo raccontare la sua nascita “rocambolesca” (dal momento in cui ha avvertito sua madre, senza alcun segno apparente, al momento in cui è venuta al mondo quando mancavano ancora tre mesi alla data che la natura aveva scritto per lei, con un corpicino il cui sviluppo si era fermato a un mese prima); le sue battaglie condotte da un’incubatrice, all’interno di una sala rianimazione piena di vita e speranza, quando il resto del mondo era là fuori a pregare, a lavorare per lei, ma in pochi ci credevano davvero; le sensazioni e le emozioni mie e di mio marito , di tutti coloro che l’amavano e lottavano al suo fianco; le testimonianze di quanti l’hanno accompagnata in questa lotta per la vita.Abbiamo creato quindi quando Virginia aveva circa un anno, un gruppo su facebook :

“INSIEME PER IL GASLINI gli amici di Virginia Marialinda Scazzola”.

Lo scopo del gruppo è quello di aiutare le famiglie di bambini ricoverati all’ospedale Gaslini e non solo, che non hanno disponibilità economiche nemmeno per le cure e quindi che non possono vivere degnamente la vita che gli spetta. 

Da lì, l’inizio di tante “Missioni d’amore” la voglia di regalare un sorriso,di riempire quei cuori svuotati con piccole gocce d’acqua come fossero oceani. 

Non sappiamo cosa significa dover chiedere aiuto perché noi siamo stata fortunati nella vita, non sappiamo cosa significa non avere i soldi per mangiare, per pagare la luce ed  il gas, l’affitto, la rata del mutuo e non  sappiamo cosa cosa vuol dire non poter far fare una visita medica a nostra figlia,senza dover aspettare mesi di attesa e tanto tanto altro.

Abbiamo imparato a capire tutto ciò, da quando abbiamo toccato con mano certe situazioni seduti nel giardino dell’ospedale Gaslini quando nostra figlia era lì a lottare in rianimazione.

Genitori straziati dal dolore per i loro bambini e bambine,con il peso della grave situazione economica famigliare sulle spalle  (senza un lavoro, uno stipendio e un tetto sicuro).

Ci siamo detti tante volte “chi siamo noi  per chiedere soldi agli amici per aiutare ? chi siamo per potere provare, a far per loro qualcosa?

La risposta l’abbiamo  trovata ogni volta nei sorrisi di questi genitori , nei loro messaggi, nei loro abbracci, nelle loro parole, ma sopratutto nei loro occhi pieni di lacrime e d’amore. Ci vuole coraggio a chiedere aiuto, più di noi che abbiamo deciso di compiere queste “Missioni ”, ci vuole forza per ascoltare chi ti dice “non sei solo adesso, ci siamo noi” ci vuole tanta speranza per credere in chi ti dice “non mollare” tutto passerà e tornerà il sereno. 

Loro sono famiglie meravigliose con bambini unici, guerrieri, crediamo sia giusto non lasciarli soli. 

Allego  qui il link del gruppo :

https://m.facebook.com/groups/208304738625

Ed ora dopo avervi un po’ raccontato, con una forte emozione voglio dirvi che ho scritto un libro sulla sua storia. Il diario di un viaggio che dura 96 giorni; l’altalena di emozioni di una mamma e un papà che non sanno quale sarà la sorte della loro bambina nata prematura. Un dialogo tragico e ironico insieme, fra due universi paralleli costretti alla distanza e all’attesa, tenuto in vita dalla speranza che solo l’amore può generare”.

Il libro “Tu in una mano -640 grammi d’amore” si può acquistare su Amazon oppure sul gruppo Facebook che abbiamo indicato, oppure ancora contattando Eliana Danielli sulla sua pagina Facebook o attraverso messenger.

Edm

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1 commento

  1. Una storia meravigliosa. Vera, genuina e raccontata proprio per la ragione che si dice. Nel mondo di oggi dove dietro ad ogni manifesto di Bontà (il majuscolo vorrebbe esser ironico) si nasconde una bugia, un secondo scopo o la peggior malvagità. sapremo gustar il fragrante aroma di questa lettura, di questo vino novello?.. Io penso di sì.

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