Un fisarmonicista sensazionale chiude le celebrazioni dei 90 anni della Piccola Charitas

La Fondazione Piccola Opera Charitas di Vercelli ha concluso nel migliore dei modi, oggi, nella sede di via Rosanna Re, la quattro giorni di celebrazioni del proprio Novntennale di Fondazione, ospitando un sensazionale fisarmonicista di 12 anni.

Si chiama Ivan Homoslkyi, è ucraino e da due anni vive a Vercelli con la mamma e il fratello maggiore. E’ allievo della connazionale Egenia Gervasova che continua ad insegnare a Kiev, ma che riesce anche a seguirlo alla Cooperfisa di Vercelli. Ivan, tra l’altro, suona proprio una Cooperfisa ed è arrivato a Vercelli, in fuga dalla guerra, per questo strumento. La sua insegnante suona e apprezza moltissimo le fise realizzate nella prestigiosa ditta vercellese e ne commissiona una per Ivan.

Per realizzare uno strumento così importante occorrono mesi e, mentre Ivan, aspetta c’è l’aggressione della Russia: il padre rimane in Ucraina per combattere gli invasori, il resto della famiglia decide di trasferirsi nella città dove Ivan si sarebbe dovuto recare per ritirare la fisarmonica.

Oggi ha letteralmente incantato il pubblico della Piccola Opera, compreso il Cda con la presidente Tiziana Archero. Presentato da Cristina Canziani, che l’aveva già fatto suonare al “Viotti Club” e che il prossimo anno lo farà esordire nel “Viotti Festival Estate”, Ivan ha proposto brani di Vivaldi (L’Inverno dalle Quattro Stagioni), Bach, Paradisi, la celeberrima Ciarda di Monti, e brani della sua amata terra.  Successo travolgente, la promessa di ritornare e intanto Cristina Canziani sta progettando di portarlo a suonare nelle Case di Riposo della Punto Service di Massimo Secondo.

Ivan con la presidente della PiccolaOpera Charitas Tiziana Archero

Nei giorni scorsi, la Piccola Opera Charitas aveva accolto la statua del Bambin Gesù di Praga custodita nella basilica di Arenzano, e ospitato conferenze di monsignor Alberto Albertazzi, della neurologa Fabiola De Marchi e della oncologa Alessandra Silvia Galetto.

E oggi questa fantastica conclusione. Tra l’altro, all’interno della struttura per questi quattro giorni è stata ospitata una bella mostra fotografica di ricordi di questi novant’anni.

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