Tre importanti donazioni di Rotary Vercelli all’Asl: Ambulatorio per piede diabetico, psicologo post partum e bracciali per la telemedicina

Continua la proficua collaborazione tra Rotary Club Vercelli e ASL Vercelli, ancora una volta  insieme per tre progetti di service dedicati alla telemedicina, alla prevenzione del diabete fino alla tutela delle neo mamme nel delicato momento del “post-partum”. Le tre iniziative, nate da una sinergia tra Rotary Club Vercelli , capofila del progetto con il supporto dei Rotary Club della zona (Rotary Club S. Andrea Vercelli-Santhià-Crescentino, Rotary Club Viverone Lago e Rotary Club Gattinara) e del Distretto Rotary 2031 sono state presentate nella mattinata di oggi, nel corso di una conferenza stampa.

Da sinistra: Colombo, Milano, Aguggia, Delleani

“Tengo molto a sottolineare – spiega la dottoressa Eva Colombo, Direttrice Generale ASL Vercelli –  il momento particolare in cui il Rotary è intervenuto in nostro aiuto soprattutto sul tema della telemedicina, quanto mai attuale. Di fronte ad un momento in cui vi è un’effettiva difficoltà ad avere medici presenti in modo capillare sul territorio e di fronte a un progressivo incremento della popolazione fragile, è importantissimo il ricorso a sistemi di tele monitoraggio, che consentono di monitorare con precisione e puntualità i parametri dei singoli pazienti. Il progetto rientra nel contesto di quelle che saranno le centrali operative territoriali, che permetteranno di mettere in rete  le sedi centrali dell’Asl con i professionisti medici operanti sul territorio, che andranno a costituire una rete unica che potrà interfacciarsi  per un confronto sulle problematiche legate alle varie patologie”.

Il primo progetto, che consiste nell’utilizzo di 20 bracciali telematici, comincerà in autunno, quando verranno istituite a tutti gli effetti le Centrali Operative territoriali ed entreranno nel vivo molte attività di telemedicina e telecontrollo. “Il  monitoraggio da remoto con i braccialetti – spiega il dottor Luca Aguggia, presidente del Rotary Club Vercelli e medico di base – permette di acquisire un’ampia gamma di parametri fisiologici, biochimici e fisici, bracciali che, a livello di funzionalità, in ottica futura potranno essere incrementabili, aggiornabili e personalizzabili a seconda delle esigenza del paziente e dall’azienda stessa. Veniamo da un periodo di due anni e mezzo di pandemia Covid e mai come ore è molto importante poter raggiungere in maniera capillare il paziente più fragile, più distante, in modo da poterlo seguire e poter capire le sue necessità in maniera tempisticamente corretta”.

La seconda iniziativa invece, riguarda un ambulatorio per pazienti affetti da piede diabetico e rientra nel “Progetto Diabete”, un progetto di più ampio respiro, portato avanti sempre con il supporto del Distretto Rotary 2031 nell’anno rotariano 2021-2022. Consiste nell’introduzione dell’ambulatorio di un podologo, che andrà appunto ad occuparsi di una delle problematiche più insidiose che possono colpire chi soffre di diabete. “Nella nostra ASL – sottolinea la dottoressa Roberta Paltro, responsabile del reparto di diabetologia – la patologia diabetica è in forte espansione e, soprattutto, a livello di “prima diagnosi” riguarda una fascia di età sempre più giovane; parliamo di pazienti intorno ai 30-35 anni, mentre fino a non molto tempo fa l’età media si attestava intorno ai 70 anni. Adesso, con l’educazione alimentare corretta e con l’introduzione di nuovi farmaci che permettono a noi medici di approcciarci a questa malattia in modo diverso, il discorso del podologo è un valore aggiunto, un tassello in più che il nostro reparto può offrire ai propri pazienti in tema di prevenzione. Il piede diabetico spaventa ancora molti pazienti, ma è una complicanza su cui stiamo lavorando per vedere sempre meno e questo si fa appunto con un lavoro di prevenzione, che va oltre la semplice visita, uno screening su quello che possono essere le eventuali complicanze. Avere la possibilità di poter svolgere queste operazioni all’interno della nostra struttura è senza dubbio molto importante”.

Infine, il terzo progetto guarda al supporto psicologico per le neo mamme nel delicato momento del “post-partum”, che verrà assicurato da una nuova figura professionale, un professionista qualificato in psicologia, presso la Struttura di Psicologia diretta dalla dottoressa Patrizia Colombari. “Il parto è un passaggio sempre molto difficile nella vita di una donna – spiega la dottoressa Colombari – in quanto si tratta di un momento di forte vulnerabilità, acuito in determinate situazioni da altre difficoltà personali o ambientali che vive il singolo paziente. Questo supporto è molto importante, anche perché recenti studi hanno dimostrato come la possibilità di avere un buon aiuto all’origine della vita può avere una buona valenza non solo sulla neo mamma ma anche sullo sviluppo evolutivo del nuovo nato. Noi, come reparto, stavamo già seguendo un progetto analogo promosso nel 2018 dalla Regione Piemonte e l’introduzione di questa nuova figura non fa altro che rafforzare e spingere ulteriormente in alto una strada che avevamo già intrapreso”

 

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1 commento

  1. Tele medicina e tele controllo.. ovvero “come ti controllo il paziente”.. e come?.. se non seguendolo passo-passo, centimetro dopo centimetro!? .. presto gli manderemo anche TUTTE le CURE possibili e immaginabili .. sarà un grande progresso!.. (in caso fosse previsto): é compresa l’eutanasia.
    Per ora abbiamo i braccialetti.. o, trattandosi di curare il piede diabetico, le cavigliere?

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