Top Gun: Maverick, quando il sequel può essere un film da non perdere

Il seguito del leggendario “Top Gun”, film del 1986, era atteso sin dall’annuncio dell’inizio delle prime riprese avvenute nel maggio del 2018, poi concluse nel marzo del 2019. “Top Gun: Maverick” era inizialmente previsto durante il 2020 (anno in cui si svolgono gli avvenimenti all’interno della pellicola) ma che non ha potuto essere proiettato in sala a causa dell’emergenza Covid. Ci troviamo quindi sì di fronte ad una distribuzione molto lunga e travagliata ma anche ad uno degli ultimi grandi film (se non forse l’ultimo) rimandati durante il periodo pandemico, ora finalmente in sala.

Utilizzando come massima summa esemplificativa la serie Netflix del 2016 “Stranger Things”, di cui adesso in onda la quarta stagione, si può affermare che gli ultimi anni sono denominati da una grandissima nostalgia degli anni 80. Basti pensare a tutti i sequel diretti di pietre miliari appartenenti a quel periodo come “Blade Runner 2049”, “Ghostbusters: Legacy”, “Il Principe Cerca Moglie 2”, “Matrix 4” e tantissimi altri. Ma è anche vero che riprendere una storia a così tanti anni di distanza non è sempre una buona idea, come purtroppo si è visto nella maggior parte dei casi. Ci sono delle volte, però, dove la consapevolezza del tempo passato, se ben sfruttata, può essere un ottimo strumento narrativo: è il caso di “Top Gun: Maverick” di Jospeh Kosinski (“Tron Legacy”, “Oblivion”) sequel non necessario ma meraviglioso, in perfetto equilibrio fra passato e presente.

La trama riprende la struttura del primo film: sono passati 34 anni, Maverick è una leggenda vivente nel campo dell’aeronautica militare e viene chiamato ad addestrare in sole tre settimane, in vista di una missione al limite del suicidio, un plotone di piloti d’elite facente parte della Top Gun. Andando, però, oltre il semplice susseguirsi di avvenimenti, è la storia e la caratterizzazione dei singoli personaggi con i loro punti di forza e debolezza, con la marina militare di sfondo, a essere il vero fulcro di un film incredibilmente ben confezionato sia in termini di sceneggiatura che in termini tecnici visivi: la regia, stretta sui volti dei personaggi e ampia nelle fasi di volo, accompagna con determinazione lo spettatore, il tutto indorato da una fotografia firmata da Claudio Miranda che fa fisicamente provare il caldo provocato dagli allenamenti e dai fuochi dei motori.

“Top Gun: Maverick” sa di essere “figlio” di un cult degli anni 80 e non mancheranno sia omaggi al primo film (come il suo tema principale volutamente non riarrangiato in maniera moderna) che vere e proprie sequenze citazionistiche come la scena di beach volley, ora trasformata in una partita di rugby su spiaggia per aumentare l’affinità dei compagni di squadra. Tuttavia il film ha una sua identità ben specifica e, anche se è caldamente consigliata la visione o la revisione del primo, la pellicola cammina con le sue gambe facendo sì riferimento ma non basandosi pesantemente su quanto accaduto (come fu per “Trainspotting 2”, eccessivamente dipendente e nostalgico del primo capitolo). A sottolineare questa scelta, gli unici a riprendere gli iconici ruoli sono, ovviamente, un ancora in formissima Tom Cruise e Val Kilmer nei panni del rivale amico/nemico “Iceman”.

“Top Gun: Maverick” è un film da non perdersi sul grande schermo poiché sarà sicuramente apprezzato sia dai giovani adulti che hanno vissuto il primo film ma anche per tutti i neofiti che hanno conosciuto in un secondo momento le leggendarie gesta della più famosa scuola di combattimento aerea degli Stati Uniti!

 

Emanuele Olmo

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6 Commenti

  1. Uno dei “meriti” di questo seguito di Top Gun 1 è quello di intrecciare la vecchia storia, aggiornando con l’attuale, presenti le due generazioni. Soliti ingredienti e, ovviamente solita Vittoria. Nel film, nella realtà si crede sia lo stesso. Invece, a ben vedere, dal Vietnam in qua gli americani in sostanza le han perse tutte. Il film arriva a fagiolo?!

  2. AGGORNAMENTO:
    Questa foto non ritrae il sosia del Salvini di Polonia (che invase la-) .. o di quello che, se lo lasciano fare (e qualcuno lo vorrà ricevere .. magari nei nuovi McDonald’s) .. forse andrà a Москва́ .. bensì si tratta di Tom Cruise nella sua ultima fatica, Tom è oggi l’emblema del soldato americano a bassa intensità (attitudine) militare .. soprattutto ora che Bide ha ridimensionato anche le forniture all’Ucraina .. lo si vede nella 1^ foto dove reca sul giubbotto, in basso a destra, la bandiera di Taiwan (rossa con riquadro in alto a sinistra che include il sole) ..
    https://cdn.cnn.com/cnnnext/dam/assets/190721213817-top-gun-jacket-split-super-169.jpg
    1-c.

  3. Riferiva ieri sera ai lettori, in modo diretto e professionale, senza usare alcuna precauzione, alcuna delicatezza, la Stampa (data l’importanza della new l’articolo è a disposizione di tutti, aggratissst):
    ..
    Quella bandiera di Taiwan sul giubbotto di Tom Cruise-Maverick nel nuovo “Top Gun”: a rischio la diplomazia con Pechino
    https://www.lastampa.it/cronaca/2022/05/31/news/quella_bandiera_di_taiwan_sul_giubbotto_di_tom_cruisemaverick_nel_nuovo_top_gun_a_rischio_la_diplomazia_con_pechino-5257745/
    2-c.

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