The New Mutant: cronaca di un film sfortunato, riuscito a metà

Nell’industria cinematografica, con il termine gergale “development hell”, si intende quel progetto vittima di numerose problematiche che vanno dai continui rimandi e rallentamenti per i motivi più disparati, facendo aumentare notevolmente il tempo di produzione di un film. “The New Mutants”, film di Josh Boone e tredicesima nonché ultima pellicola dedicata ai mutanti “X-Men”, rientra purtroppo in questa categoria con le sue relative conseguenze.

Il film parla di cinque ragazzi mutanti tenuti in una struttura per poter dare loro l’abilità di controllare i propri poteri ma gli incubi del loro passato e di ciò che hanno fatto torneranno a perseguitarli tra i corridoi bui di quello che sembra essere un ospedale. La pellicola si prefigge di essere un teen movie dalle forti tinte horror ma che purtroppo riesce a spaventare solo i protagonisti, le loro tristi storie e i forti traumi vengono solo appena accennati, non riuscendo a dare quindi spessore ad un film che si basa principalmente proprio sull’emotività dei suoi personaggi, a volte però troppo leggeri o stereotipati. Di personalità è anche carente la struttura narrativa stessa, non riuscendo a dare né una frase né una vera e propria scena memorabile da ricordare. Per dirla in termini semplici: il film “non è né carne né pesce”.

Vi è però da farne una colpa? In parte no, come detto il film è stato vittima della più nera sfortuna: le riprese, iniziate a luglio 2017, si sono concluse il 16 settembre dello stesso anno ed è stato ad ottobre che il web ha visto il suo promettente trailer. I primi ritardi furono dovuti alla volontà da parte del regista di girare delle scene aggiuntive dai toni più horror e fu solo a seguito del successo al botteghino del film “It” di Andy Muschietti che la Fox, casa produttrice del film, acconsentì. L’uscita fu quindi prevista per il 22 febbraio 2019. Terminati i reshoot, la produzione non si trovò soddisfatta e chiese al regista di fare altre riprese aggiuntive e il film venne nuovamente spostato per il 2 agosto 2019 ma le nuove scene richiesero più tempo del previsto e la distribuzione del film venne in un primo momento sospesa e poi bloccata dall’acquisto di Fox da parte della Disney. Successivamente, con la crisi pandemica del coronavirus, il film riuscì ad andare in sala solo, negli Stati Uniti, dal 28 agosto 2020, dove verrà proiettato con il primissimo montaggio pensato, quello senza i reshoot che tanto hanno rallentato la produzione.

Per onestà e oggettività vi è da dire che il film cerca in tutti i modi di avere una propria personalità e di mostrare qualcosa di nuovo, cosa ormai ben rara nell’ambito cinecomic, e che è una pellicola che si può godere senza aver visto gli “episodi” precedenti, come fosse una serie TV. In più, sempre nell’ambito di film tratti da fumetti, nel corso di quest’ultimo decennio abbiamo potuto sì vedere blockbuster migliori ma anche di gran lunga peggiori!

 

Emanuele Olmo

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1 commento

  1. Se piu’ che un film e’ la solita profezia, le difficolta’ e i presunti aspetti di debolezza ( dei quali tutti parlano )… fanno parte del progetto da rappresentare.

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