“Supereremo questo momento critico con la solidarietà e la coesione sociale”

 

Dal docente di Diritto Robertino Giaerdina  riceviamo e volentieri pubblichiamo questa interessante riflessione sulla Pandemia, ma soprattutto sul Post Pandemia. La giriamo ai nostri lettori.

“In questo tempo pasquale allineato al contesto della pandemia il nostro pensiero, i nostri sentimenti,vagano inquieti tra paura e speranza. Increduli e spesso angosciati alterniamo ottimismo a realismo seguendo ciò che oggi, per convenzione, chiamiamo ‘ondata’.

Prima di ogni cosa è bene mostrare gratitudine infinita verso tutti coloro che attualmente sono impegnati in prima linea, così come è giusto il ricordo nella preghiera di chi non è più tra noi e la vicinanza a chi soffre, così da segnare il passosuccessivo a qualsiasi altro sentimento e ragionamento. E’ opportuno evidenziare anche la sofferenza di tutte le categorie produttive e operative nei servizi colpite duramente e per le quali è fondamentale un effettivo intervento dello Stato al fine di evitare danni irreversibili al tessuto economico e quindi all’occupazione.

Realisticamente possiamo tracciare le linee di un quadro post pandemico che ci riporta alla verità di un mondo che ha quasi perso le certezze di cui si nutriva viaggiando proiettato verso il target della vita prima del virus. Un mondo nuovo quindi o forse solo in apparenza, in un’attesa che si alimenta di speranza.

Tuttavia potremmo chiederci se sia conveniente pensare di ritornare ad un passato dominato da una realtà in caduta verso derive liberiste che avevano condotto il nostro pensiero al semplice e riduttivo vivere economico. Un’esistenza lineare diretta esclusivamente verso il benessere materiale senza considerare quello spirituale, così come invece l’art. 4 della Costituzione indica esattamente quale principio irrinunciabile.

Infatti, abbiamo scoperto, nostro malgrado, che il progresso tecnologico se non accompagnato da processi culturali evolutivi non serve a comprendere a fondo la realtà che ci circonda. Se il quadro attuale sembrerebbe dominato da paure diffuse, di certo non è di aiuto una comunicazione che alcune volte non risulterebbe sempre univoca o facile da decifrare. Contraddizioni che investono i campi della scienza e della politica, non certo irraggiungibili dall’opinione pubblica attenta, alcune volte sono veicolate da canali comunicativi critici da interpretare. Complicatodistricarsi tra fake news e opinioni varie, alcune volte opposte se pur provenienti dallo stesso campo.

L’imperativo categorico che invece dovrebbe prevalere sarebbe la chiarezza e l’accessibilità, insieme alla speranza che deve guidare ogni parola ed ogni nostra azione con il contorno dell’amore che non ammette convivenza con la paura. Uno scenario alquanto problematico, ma come ausilio potremmo citare la filosofa Martha Nussbaum che suggerisce come antidoto alla paura le ‘scuole della speranza’. Ne indica almeno cinque: il pensiero critico, i gruppi di volontariato, i gruppi religiosi, la famiglia e gli amici, la poesia e le arti.

Tutte fondamentali, ma il focus più interessante rimane sul ‘pensiero critico’ nonché sulla ‘famiglia e gli amici’. Infatti, accanto alla partita contro il virus ne stiamo giocando altre che ci costringono ad affinare le capacità di discernimento e a coltivare la coesione sociale, amicale, parentale. Spunti di riflessioni ottimali da rapportare ad altre e ben più profonde considerazioni fatte da filosofi come Zygmunt Bauman che indicano nella liquidità sociale e dei rapporti umani le maggiori criticità di un sistema economico e sociale improntato ad un consumismo fine al profitto o, se preferiamo, ad un liberismo senz’anima. Spunti che potrebbero indicarci una via d’uscita dalle nostre paure verso un mondo che dalla pandemia ai cambiamenti climatici, dalle esigenze di sviluppo sostenibile alle emergenze alimentari, abitative, educative e lavorative dovrà sciogliere parecchi nodi.

Potremmo così declinare al meglio le nostre paure, cercando in esse la speranza, perché in realtà le stesse non si materializzano solo nella pandemia, ma anche nella scoperta delle nostre fragilità economiche e politiche, nella certezza che la ‘quiete’ era solo una chimera suggerita da 70 anni di stabilità continentale, nella scarsa consapevolezza che la linea del tempo è segnata da eventi imprevedibili. Potremmo invocare coesione sociale e solidarietà, come migliore declinazione per le ‘scuole di speranza’. Certamente, ma anche in questo caso la verità è che nei momenti più critici come questo il destino rimane comunque nelle nostre mani e che, in regime di democrazia, la libertà così come il pensiero critico costituiscono la base per la conservazione del nostro sistema.

La filosofa Martha Nussbaum  ci ricorda che:  La paura è un veleno per la democrazia, perché toglie alle persone l’orgoglio di essere libere e indipendenti nel loro pensiero. Per sottrarsi alla pressione di un conformismo emotivo tarato sull’angoscia e aprirsi alla speranza, giova ricorrere ancora una volta all’insegnamento degli antichi, l’antidoto a ogni chiusura mentale.

La libertà nel nostro tempo si realizzerà nella sicurezza imposta dalle esigenze sanitarie con la congruenza necessaria ai pilastri della nostra civiltà giuridica che si sostanziano nella Costituzione e nei principi di democrazia e libertà richiamati anche dai trattati sovranazionali europei.

Ecco, tra paura e speranza il migliore augurio pasquale per la nostra comunità è che si possa superare questo momento attraverso la solidarietà e la coesione sociale, conservando il pensiero critico, alimentando la speranza in ogni sua forma e manifestando concretamente l’amore per il prossimo”.

 

ROBERTINO GIARDINA

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8 Commenti

  1. L’interessante, originale ed acuta analisi dei tempi che stiamo vivendo, complessa e piena di dubbi ancorché animata da incrollabile Speranza e Fede, conduce alla ricerca di una soluzione attraverso la solidarietà e la coesione sociale, il pensiero critico, l’amore per il prossimo e la famiglia .. se il desiderio di un mondo migliore e i concetti sono del tutto condivisibili avrei delle forti incertezze sulle possibilità di successo da parte della nostra comunità nel raggiungere tale esaltante obiettivo di progresso umano perché la coesione sociale, con “l’aiuto della paura” (al di la dell’apparenza di certa retorica solidaristica) conducono alla fine all’edonismo della autoconservazione (spesso ai danni dell’altro); il pensiero critico, già ora decadente, si vede tarpar le ali attraverso la mancanza di pluralismo, a volte la censura (ultimo il caso di Byoblù, consumatosi Youtube) e la comunità elementare, sia nella accezione di famiglia tradizionale che se riferita alle molteplici “varianti” che frammentano il vivere civile, non sembrano percepire che il problema come è stato sottilmente paventato nell’intervento (senza giungere a trarre conclusioni) non è quello di “superare questo momento”, non è “un incidente .. causale” (il virus) ma un vasto antico progetto che dobbiamo vincere .. il nostro vero nostro nemico, il’ “drago” che si cela dietro la “Pandemia”, è molto potente, sia esso rappresentato da Satana in persona o da Poteri transnazionali più o meno Occulti.

  2. A proposito di censura. Premesso che la censura del pensiero critico liberamente espresso e la censura cinematografica sono due diversi aspetti dello stesso problema (la Libertà), proprio poche ore fa il ministro Dario Franceschini, usando toni di moderato .. trionfalismo .. ha annunciato l’abolizione di ogni censura. Detto anche che la censura può persistere anche in presenza di tale apparente “liberazione” ed è così quando sono mantenuti i limiti economici (oligopolio dei mezzi di diffusione, mancanza della pari-accessibilità per tutti i cittadini di tali strumenti), nel caso di cui si tratta viene comunicata l’istituzione di una commissione che si limita alla classificazione delle opere … fa una certa impressione apprendere che..:
    La Commissione è presieduta dal Presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ed è composta da quarantanove componenti che sono stati scelti tra esperti di comprovata professionalità e competenza nel settore cinematografico e negli aspetti pedagogico-educativi connessi alla tutela dei minori o nella comunicazione sociale, nonché designati dalle associazioni dei genitori e dalle associazioni per la protezione degli animali.
    Essendo “scelti” sono un organo spiccatamente politico. Si fa riferimento espresso principalmente alla tutela dei minori, associazioni genitori, protezione animali (!) .. in ossequio al principio, caro alla sinistra, che sotto molti aspetti “i bambini sono dello stato” .. consentendo qualsiasi espressione (“artistica”) essendo solo segnalato nella classificazione eventuali “particolarità” della specifica categoria di appartenenza dell’opera cinematografica (es.: “pedo-pornografico”?). Dunque TUTTO PUO’ ESSERE COMMERCIALIZZATO .. anche opere contro qualsiasi morale universalmente riconosciuta e penalmente repressa (per ora).. .. ma lo si segnala!
    La meta finale è tutt’altra, dunque, rispetto alla libertà di espressione del pensiero. Quale società costruiamo?
    https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/04/05/abolita-definitivamente-la-censura-cinematografica_355a664d-3610-41ba-916d-c8e1ab65fcaa.html

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