Per la seconda volta nella vita abbiamo avuto il privilegio di ascoltare un concerto di arpa: ci accadde allora – e sono passati diversi anni – al Dugentesco con la bresciana Anna Loro, la numero uno in Italia di quel tempo, e ci è ritoccato stasera, nel cortile del Museo Leone nella seconda serata del quarto “Viotti Festival Estate”. Protagonista una bravissima ventottenne di Noci (Bari) che si chiama Claudia Lucia Lamanna e che, ventun anni dopo Letizia Belmondo (vecchia conoscenza della Ducale, ma noi quella volta non c’eravamo), ha rivinto, nel 2022, per l’Italia il primo premio all’Harp Contest di Israele, considerato il più importante concorso arpistico del mondo.
Presentata da Cristina Canziani, dopo un breve saluto del presidente del “Leone” Gianni Mentigazzi, Claudia Lucia Lamanna ha proposto un programma vario e coinvolgente che in gran parte comprendeva arrangiamenti per arpa anche di brani molto famosi curati da lei stessa. Ad esempio, la celeberrima “Ciaccona” di Bach (dalla Partita in re minore BWV 1004), una delle musiche per violino più importanti di tutti i tempi, aveva già una trascrizione per arpa di Dewey Owens, ma la giovane artista barese italiana ci ha aggiunto del suo, ricavandone una trasposizione per arpa semplicemente stupenda.
Il pubblico ha subissato di applausi Claudia Lucia Lamanna, specie dopo il trascinante e famoso prezzo conclusivo: il “Carnaval de Venise” nella versione di Félix Godefroid, un arpista belga dell’Ottocento. La concertista ha contraccambiato con due bis, entrambi del compositore britannico Benjamin Britten ed entrambi dalla “Suite for Harp, opera 83”.
Commovente la dedica finale di Cristina Canziani al ricordo di una grande donna che amava l’arte, la bellezza della musica e quindi le iniziative della Camerata Ducale, Renata Buccetti, scomparsa ieri. Un’ultima preziosa perla di una serata che non scorderemo.
Edm





