Stecco: “Il 75% dei ricoveri per covid è di persone non vaccinate”

Il presidente delal Commissione sanità della Regione, Alessandro Stecco, e il vicepresidente Andrea Cane

Il Piemonte avanza nelal campagan vaccinale e ora punta al rientro dalle ferie e alla riapertura delle scuole con l’estensione fino al 15 settembre dell’accesso diretto a tutte le fasce di età in alcuni degli hub del territorio, per incentivare e facilitare il più possibile le vaccinazioni e le nuove adesioni.

“In Piemonte si è fatto tanto, in una lotta integrata a questa ondata della variante Delta che ha visto una meticolosa e precisa applicazione dei protocolli di prevenzione e sicurezza, della campagna vaccinale, dei percorsi di test/tamponi e tracciamento, ma non dobbiamo abbassare la guardia ora – commenta il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, il leghista Alessandro Stecco –: ora che le vaccinazioni nella popolazione raggiungono livelli di copertura medio-alti si potrà anche verificare  “l’effetto paradosso”, per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi dovrà essere misurabile anche tra i vaccinati rispetto a coloro che non lo sono. Le proporzioni attuali di 25% e 75%, rispettivamente di ricoverati vaccinati e non vaccinati, devono però essere lette correttamente; l’incidenza, intesa come il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione, è circa dieci volte più bassa nei vaccinati”.

“Provando a dettagliare il cosiddetto effetto paradosso – spiega il consigliere regionale di Vercelli, medico, responsabile dell’Unità di Neuroradiologia presso il reparto di Radiologia dell’Ospedale Maggiore di Novara e professore universitario presso l’Upo -, se io prendo una popolazione che rappresenta la stragrande maggioranza delle persone che si sono vaccinate, che ammonta a circa il 70%, e poi prendo la popolazione dei non vaccinati che è, diciamo per semplificazione, il 30%, entrambi hanno un’incidenza di casi di contagio e di ricovero. I vaccinati ce l’hanno mediamente inferiore di circa 1 a 10, con differenze a seconda delle classi di età rispetto ai non vaccinati. Pur essendo inferiore nel gruppo più numeroso, io posso avere un numero simulato di 300 ricoverati nel gruppo dei vaccinati, che sono decine di milioni di persone, e contemporaneamente 300 ricoverati nel gruppo dei non vaccinati che sono molti meno. Il gruppo più grande e il gruppo più piccolo potranno esprimere due quantità che potrebbero sembrare magari simili e uguali di ricoverati, ma questo semplicemente perché purtroppo a livello mediatico si perde il ragionamento in termini matematici. Infatti occorre usare il denominatore nelle proporzioni: se questo è il ragionamento di massima da fare in una situazione stabile, a ceppo virale non mutato, ora conterà però anche l’influenza della possibile riduzione nel tempo di protezione da nuove varianti e l’attesa riduzione nel tempo del titolo anticorpale, in primis negli anziani e fragili.”

“Di recente – prosegue ancora il vicepresidente della commissione Sanità piemontese a Palazzo Lascaris, il leghista Andrea Cane – il valore del Green Pass è stato esteso a 12 mesi e si parla di una terza dose.  Questo perché la vaccinazione ha una protezione che degrada nel tempo: un fatto noto a livello scientifico che è stato recentemente ben documentato. Il vaccinato ha degli anticorpi misurabili che piano piano, in 6-9-12 mesi, scendono. Quanto scendono? Quanto in fretta scendono? Dipende dalla risposta immunitaria di ogni soggetto: più lentamente nei giovani e più velocemente negli anziani. Gli over 65 di partenza hanno una minor risposta immunitaria anche al vaccino, tant’è che ci sono appunto anziani che dopo il ciclo vaccinale si sono anche ammalati di nuovo, in forma lieve, poiché non avevano avuto una buona risposta. Quello che conta sono sempre comunque i decessi e i ricoveri in terapia intensiva e la nostra Regione in questo momento ha numeri da zona bianca, grazie alla campagna vaccinale efficace e alla risposta dei piemontesi”.

“Nel mese di agosto – conclude il consigliere leghista canavesano –, con l’approvazione definitiva da parte della Food and Drug Administration del vaccino Pfizer, è caduto uno dei capisaldi delle teorie no vax. È poi di stamane la notizia che Caleb Wallace, uno degli organizzatori di un movimento anti mascherina e contro le misure sanitarie, è morto di Covid all’età di 30 anni un mese dopo essere stato ricoverato. Si susseguono gli appelli al vaccino da parte dei soggetti più disparati: dal Papa, alle squadre di calcio scese in campo senza sponsor ma con il richiamo sul petto, al Presidente della Repubblica: aiutiamoci a uscire dal Covid, la scienza ha fatto un miracolo, i sistemi sanitari hanno risposto egregiamente, ora occorre far leva solo sulla coscienza individuale senza diffondere inutili allarmismi e fake news”.

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12 Commenti

  1. Difficile commentare dichiarazioni di regole, principi e dati.. messi li, senza riferimento a dati precisi e alcunché di ufficiale (ho il dubbio che non sia per mancanza di.. tempo).. .. se non il nome di chi le fa. Dati scientifici quanto l’offerta di un gelato. A me risulta tutto il contrario. Se, per far pochi esempi, prendiamo i dati dei contagiati da inizio vaccinazioni (il primo giorno erano lo 0,001%) ad oggi (50/60%)… la media fa 30.. o no?… la narrazione sembra non tener conto.. . poi é bello veder il riferimento ora ai casi gravi in intensiva (verosimilmente lo 0,000..) ora al totale compresi gli asintomatici.., a seconda delle thesi da dimostrare (si fa per dire).. pari al restante 99,9…. Mago Sylvan insegna. Ecc ecc….. La mia convinzione, non argomentata, è che il “vaccino” sia a volte dannoso a sé stessi e agli altri. Pressoché inutile, visto che esistono cure efficaci per il 99,99% dei “contagiati”. Conosco alcune persone di Vercelli che hanno avuto reazioni immediate per nulla rassicuranti.

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