Solo ipotesi sull’omicidio del giovane vercellese residente a Biella, morto a Torino

Potrebbe essere stato il gesto di uno squilibrato, di una persona alterata o ubriaca, in un atto di follia a uccidere Stefano Leo, il 33enne, nato a Varallo Sesia e residente a Biella, morto lo scorso sabato 23 febbraio a Torino (leggi qui), in pieno centro in corso San Maurizio. Potrebbe essere uno sconosciuto, che non aveva rapporti con il giovane. Potrebbe, perché per ora sull’omicidio del 33enne che lavorava al negozio K-Way in centro a Torino, si hanno solo ipotesi.

 

Le piste che stanno seguendo i carabinieri per ricostruire gli ultimi istanti della vita del 33enne che ha incontrato la morte sul Lungo Po Machiavelli di Torino, dove è stato colpito alla gola con il coltello prima di salire in strada in corso San Maurizio e crollare a terra, sono molte.
È stato un taglio verticale alla gola che non gli ha lasciato scampo. Alcuni hanno riferito di aver visto un uomo con i capelli rasta e un giubbotto con una scritta di colore rosso che si allontanava.

Qualcuno avrebbe invece notato una persona agitata in strada già prima dell’aggressione, che si muoveva in modo confuso. I Carabinieri della compagnia San Carlo di Torino stanno cercando di ricomporre le testimonianze, proseguendo nelle indagini coordinate dal pm Fabio Scevola: hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza del Lungo Po Machiavelli, che tra l’altro è a pochi metri da dove abitava Leo, delle abitazioni a ridosso e anche della sponda opposta, sperando che siano riuscite a immortalare l’omicida mentre si allontanava. Ma al momento gli investigatori del comando provinciale, coordinati dal colonnello Francesco Rizzo, non escludono ipotesi come un tentativo di rapina non andato a segno, visto che nello zaino di Stefano non mancava nulla e aveva le cuffiette per la musica al collo.

Il suo compagno di appartamento, con cui divideva l’affitto è incredulo sull’accaduto. I Carabinieri hanno ascoltato lui e anche la madre di Leo, e la responsabile del negozio K- Way. Il coinquilino ha ribadito la sua versione: lui in questi giorni era a Milano, aveva sentito Stefano il giorno prima. Si erano scambiati qualche messaggio ma niente di più.

Per il funerale del giova Leo, bisognerà aspettare l’autopsia e il rilascio della salma, solo allora si potranno fissare la data. Si sa però che si faranno a Biella, tra la sua famiglia e i suoi amici.

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