Smettere di fumare grazie al corso del Fondo Tempia

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione primaverile del corso antifumo organizzato dal Fondo Tempia. Gli incontri partiranno ad aprile, per iniziare insieme un cammino che aiuterà i partecipanti a mettere da parte un’abitudine dannosa e in questo modo migliorare la propria salute, riducendo il rischio di ammalarsi, ad esempio, di tumore ai polmoni.

L’iniziativa ha aiutato, negli oltre quindici anni della sua storia, quasi 600 persone a liberarsi dalle sigarette, venti delle quali nel 2021 quando l’attività è proseguita nonostante le limitazioni legate alla pandemia.

Prima dell’inizio del corso, che è completamente gratuito, ogni candidato dovrà sostenere un colloquio preliminare con le psicologhe Paola Minacapelli e Maira Iannuzzi che diventeranno poi le guide lungo il percorso per abbandonare la sigaretta. Per informazioni e prenotazioni: 015.351830 o presentarsi agli sportelli della sede del Fondo in via Malta, 3 (8.30-18 nei giorni feriali).

Il corso psico-educazionale garantisce sostegno e informazioni legate al consumo e alla disassuefazione da tabacco ma, dall’altro lato, sviluppa l’auto-mutuo-aiuto tra i partecipanti, favorendo la condivisione delle difficoltà e dei successi. Si forma così un gruppo che, condividendo il medesimo obiettivo, accresce il desiderio di smettere e di raggiungere il risultato.

In Italia il tabacco è una dipendenza per il 22% della popolazione. I morti che si considerano legati all’abuso del fumo sono 70.000 ogni anno. «Non stiamo parlando – dice Paola Minacapelli – di un semplice vizio che si può abbandonare come e quando si vuole. Questa è una dipendenza riconosciuta dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e rappresenta la prima causa di morte evitabile nei paesi industrializzati dove l’aspettativa di vita è ridotta di dieci anni in chi fuma rispetto al resto della popolazione».

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1 commento

  1. Trovo che tutti gli italiani debbano esser “medicati” per qualcosa. Ognuno avrà di certo una sua propria sacrosanta malattia, una grave dipendenza che gli accorcia la Vita, come per il fumo, statistiche alla mano. Temo che purtroppo per me, anche i commentatori del web abbiano una speranza di vita ridotta, proprio come i giocatori di scacchi e i rapinatori di tabaccheria (qui si intravede l’operare della legge del contrappasso: spesso è il tabaccaio a venir ucciso: chi la fa, l’aspetti). Quel che mi preoccupa è il dopo corso per fumatori malati, cosa saranno mai in grado di fare i neo guariti dell’enormità in termini di ore resesi libere grazie alla liberazione dal fumo? Si potrebbe iniziare con l’avviarli a sempre nuovi corsi: corsi di cucina bio, corsi di violino.. oppure, di dama (gli scacchi accorciano la vita).. e, se non gli frega niente, corsi di cucina McDonald o.. corso Massimo D’Azeglio! ?

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