Il sindaco di Trino, Pane, scrive al premier Conte: “Qui da Roma non abbiamo visto un aiuto, evita di illudere gli italiani”

L’emergenza-Coronavirus permane a livelli molto alti in Piemonte, così come nel resto d’Italia, con le amministrazioni dei Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, che devono fare quotidianamente conto con la carenza di dispositivi di sicurezza, di aiuti concreti da parte del governo centrale. Nonostante il grande impegno personale ed anche economico da parte di amministratori, volontari, mezzi, i Sindaci dei paesi iniziano a sentire la situazione sempre più pesante e difficile da gestire con le proprie forze.

 

Ieri a Trino, grazie al lavoro in sinergia di volontari di Protezione Civile, ATRAP, Vigili del Fuoco e Carabinieri in Congedo, sono state consegnate 7.000 mascherine a tutti i cittadini. Al termine di quest’ultimo sforzo a favore dei propri concittadini, il Sindaco Daniele Pane ha espresso le proprie perplessità ed il proprio disappunto sulla gestione dell’emergenza, con una lettera aperta indirizzata al Premier Giuseppe Conte.

 

“NO, NO e ancora NO! Lo Stato non c’è di nuovo, caro Presidente Conte! Con pochi spiccioli, scarichi sui Sindaci (quelli che definisci “le sentinelle”) una responsabilità enorme, inducendo a credere che i Comuni siano stati coperti d’oro. Aver indotto i cittadini a credere, che, con una misura ordinaria, come l’anticipo del fondo di solidarietà comunale (già ci spettava quindi non un euro in più rispetto a prima) e con i 400 milioni da dividere per 6.000 comuni (poco più di 7€ a persona) per il bisogno alimentare, è l’espressione di una pochezza a dir poco imbarazzante e inaccettabile.

Chi definisce ora davvero quanti sono i “nuovi” poveri che si aggiungono ai 6.000.000 precrisi del Coronavirus? È ora che lo Stato faccia la sua parte, anche nei confronti di un’Europa che rispetto alla tragedia italiana risponde con il vergognoso blocco delle forniture di materiale medico. Sono necessarie misure come togliere l’IVA dall’acquisto sui prodotti sanitari per l’emergenza, bloccare i prezzi delle materie prime che sono schizzati alle stelle, sbloccare le merci ferme alla frontiera e  sbloccare i vincoli sulle soglie di acquisto dei beni che stiamo acquistando noi per i volontari e nel nostro caso specifico anche per gli Ospedali.

Qui, da Roma non abbiamo visto una mascherina, non abbiamo visto un euro, non abbiamo visto niente e nessuno. Va bene così ci arrangiamo da soli ma evita almeno di illudere gli italiani e abbi rispetto per noi Sindaci e i Comuni che hanno fatto davvero la parte dello Stato. Caro Presidente, i nostri eroi sono i Medici, gli infermieri, gli operatori sanitari tutti, i volontari, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine; non certo tu con la tua bella cravatta e il tuo parlare da furbo. Senza queste persone, senza i Sindaci, sarebbe stata un’altra “Campagna di Russia” ma non sappiamo ancora quanto si potrà reggere”.

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