In Santa Chiara i dipinti di Canuti e le fotografie di Orcorte raccontano le terre d’acqua

Memorie e Visioni. Le terre d’acqua nelle stagioni del riso è la mostra che inaugura sabato 2 ottobre negli spazi dell’ex chiesa di Santa Chiara a Vercelli. Protagonisti i dipinti di Nado Canuti e le fotografie di Ernani Orcorte. L’esposizione è promossa da Studio Copernico e da Area/B di Enza Labella, e è stata resa possibile dalla collaborazione con la Diocesi e con il Comune di Vercelli.

Il territorio indagato è quello delle due province di Novara e Vercelli, nelle quali la coltivazione del riso ha radici lontane nella storia, arrivando a segnare la conformazione del paesaggio e la sua identità umana e sociale.

I dipinti, di piccole dimensioni, caratterizzati dalla sovrapposizione sulla superficie dell’opera, di lamiera o di cartone, di figure metalliche ritagliate, sono di Nado Canuti (Bettole di Sinalunga, Siena, 1929) e rivisitano, anche sulla base delle suggestioni fornite dai racconti del figlio Massimo,periodi storici diversi, da quello caratterizzato dalla presenza delle mondine a quello attuale, con le macchine agricole al lavoro nei campi e gli aironi venuti a popolare queste terre.

Ernani Orcorte (Torino, 1956) si è fatto viandante nelle diverse stagioni dell’anno e in varie ore della giornata, quando cambiano le luci e i toni con cui il mondo ci si rivela, pronto a lasciarsi invadere dallo stupore per ciò che gli appariva e a cogliere ogni momento di verità, incluse le diverse fasi della coltivazione delle risaie, nelle quali il panorama si popola di presenze favolose: i trattori possenti e gli aironi che, conoscendo ormai quando si danno condizioni favorevoli per catturare le loro minuscole prede, sciamano nell’aria, planano a terra, colorando di bianco le scene.

L’esposizione, e in particolare il catalogo, sono stati voluti da Nicola Loi, che ha eletto alcuni decenni fa Casalbeltrame a luogo elettivo nel quale presentare le opere dei grandi scultori di cui si occupa; anche attraverso questo libro lui intende testimoniare il suo legame e il suo senso di appartenenza a queste terre.

La mostra è accompagnata da un volume, edito da Polistampa di Firenze, che riproduce i dipinti di Canuti e le fotografie di Orcorte, e contiene un testo introduttivo del curatore Sandro Parmiggiani, e testimonianze su alcune significative realtà di coltivazione del riso: Gianlorenzo Mezza, Claudio Cirio, Giuseppe Caresana, Cristina Guidobono Cavalchini e sul ruolo e le funzioni svolte da alcune istituzioni pubbliche come l’Ente Nazionale Risi, con il suo presidente Paolo Carrà, il Crea Difesa e Certificazione di Vercelli con il tecnologo Luigi Tamborini.

In una sezione del volume, alcune immagini di Gigi Montali ripropongono l’atmosfera della cascina della Tenuta Colombara a Livorno Ferraris: la grande camerata con i letti, l’uno all’altro affiancati, nei quali si andavano a riposare le mondine dopo una giornata di lavoro. Il volume si chiude con alcune ricette della tradizione, a cura di Paoletta Picco, e con quelle concesse da alcuni celebri chef, che svelano una loro ricetta con il riso protagonista.

La mostra proseguirà fino al 24 ottobre. Orari di visita: dal mercoledì alla domenica compresa, dalle 15 alle 18.30, chiuso il lunedì e il martedì. La mattina, solo su appuntamento. Per Informazioni [email protected] 348.0610594

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6 Commenti

  1. Nado Canuti ed Ernani Orcorte, un connubio improbabile eppure .. fatale!
    Nado Canuti, toscano di Bettolle e partigiano a 14 anni è un artista affermato .. approda (credo) improvvisamente al figurativo (in senso proprio): un ritorno alle origini, alla fresca semplicità del visto? Come saranno i suoi più recenti dipinti? .. per immaginare (e sbagliare ? .. probabile!):
    ecco un raro caso: http://www.bettolle.it/presepi.html

  2. Orcorte pur dotato di originalità creativarende sceglie di limitarsi ad illustrare opere di altri! .. e lo fa con originalità e professionalità .. del resto con un nome così.. (inutile cercare omonimi) non potrebbe essere altrimenti!
    Immagino la scena della genesi del Nome: siamo a Torino, fra palazzi storici e monumenti antichi .. il Regio .. la scena si svolge in un salotto .. siamo nel 1955, in pieno boom economico .. la gente ama ancora la cultura e la storia .. i coniugi Orcorte non sanno se nascerà un bimbo o una femminuccia (siamo, come detto, nel 56..) .. amavano le arti, ma, avendo gusti del tutto diversi decisero di dividersi i compiti. Fosse nato un Maschio il padre avrebbe scelto il nome: e nacque Ernani. Fu una fortuna, in caso avesse dovuto scegliere la mamma avremmo avuto fra noi Cavalleria Rusticana Orcorte. E sarebbe stato troppo.

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