Sabato sera per il Viotti Festival il grande violoncello di Giovanni Gnocchi al Civico

Dopo il quartetto della CDJ con il maestro preparatore Benedetto Lupo, al pianoforte, e dopo il bellissimo concerto di giovedì pomeriggio al Viotti Club (per il Viotti Tea) di Giulia Rimonda (violino) e Josef Mossali (pianoforte), domani il XXIV Viotti Festival propone al Civico (inizio alle 21) un magnifico violoncellista, Giovanni Gnocchi, alle prese con un programma tanto originale quanto affascinante.

Nella prima parte, con i fiati della Ducale, il violoncellista cremonese (che però vive stabilmente a Salisburgo) proporrà infatti, nella prima parte, un singolarissimo brano dell’estroso (per usare un eufemismo), ma grandissimo pianista austriaco Friedrich Gulda, che amava spesso stupire il pubblico dei suoi affollatissimi concerti alternando autori classici (che suonava come un vero drago) al jazz. Il Concerto per violoncello di domani sera è un esempio paradigmatico di quella poliedricità compositiva, visto che è sì per violoncello e archi, ma anche per basso elettrico, chitarra e batteria. Insomma un brano che spazierà dalla musica mozartiana alla disco mus passando per il jazz e per il rock: assolutamente imperdibile.

Nella seconda parte, si torna a respirare piena musica classica, ma, come a ebbe a dire Brahms a proposito di quest’opera anche “tanto divertimento” perché Gnocchi, con dieci strumentisti a fiato e un contrabbassista della Ducale, proporrà la Serenata per 10 stumenti a fiato, violoncello e contrabbasso in re minore di Antonin Dvoràk.

Il concerto di sabato sera fa parte della stagione ad abbonamento, ma si possono ancora acquistare (il costo varia da 10 a 22 euro) sul sito www.viottifestival.it.

E adesso soffermiamoci sul solista che suonò, giovanissimo, con l’immenso violoncellista americano di origine cinese Yo-Yo Man che lo definì “meravigliosamente pieno di talento”. Abbiamo già detto che, nato a Cremona, Giovanni Gnocchi vive adesso a Salisburgo.

È stato solista in contesti prestigiosi, più volte a Salisburgo sotto la direzione di Gustavo Dudamel, Christopher Hogwood, Carlo Rizzi, Daniel Cohen, Enrico Bronzi, Michele Spotti, da Hong Kong alla Wiener Konzerthaus, alle grandi sale di Stuttgart, Manheim, Wiesbaden, Bonn e Salzburg, con la Zagreb Philharmonic Orchestra, Camerata Salzburg, Orchestra della Toscana, la Filarmonica della Fenice di Venezia, Orchestra da Camera di Mantova. Recentemente è stato invitato come solista e direttore dell’OGI-Orchestra Giovanile Italiana, ha suonato la Sinfonia Concertante di Prokofiev ed ha trionfato al Teatro Petruzzelli di Bari col Concerto op. 85 di Elgar. Dal 2019 per un triennio è solista in residence presso l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, con la quale ha interpretato il Concerto op. 129 di Schumann diretto da Daniele Agiman.

Da anni si esibisce regolarmente in concerti da camera con Leonidas Kavakos, in duo con Alexander Lonquich e trio con Ilya Gringolts, con i membri del Quartetto Hagen, Marco Rizzi, Elizabeth Leonskaja, Itamar Golan, Pierre Amoyal, Pekka Kuusisto, Alena Baeva, Roman Simovic, Alexandra Conunova, Jens-Peter Maintz, ha debuttato al Lucerne Festival in trio con Olli Mustonen e Alessandro Carbonare, ed è stato invitato ai festival internazionali Ljubljana Cello Fest in Slovenia, Ilumina Festival in Brasile, Järna Music Festival in Svezia, Delft Music Festival in Olanda, Festival Musikdorf Ernen in Svizzera, Casals Festival di Prades, Festival Radio-France di Montepellier, Verbier Festival. Sue esibizioni solistiche e cameristiche sono state trasmesse da RAI-Radio3, ORF-1 Austria, RTVS-Rádio Slovensko, Bayerische Rundfunk 4-Klassik e NPO-Radio4 in Olanda. Ha inciso repertorio solistico e cameristico per Deutsche Grammophone, Stradivarius e per il Mozarteum di Salisburgo.

Giovanni Gnocchi ha studiato all’Accademia “W. Stauffer” della sua città con Rocco Filippini, seguendo anche le lezioni di musica da camera di Salvatore Accardo, che lo scelse per far parte della sua Orchestra da Camera Italiana sin dalla sua fondazione nel 1996. Ha poi studiato con Mario Brunello, Antonio Meneses, Natalia Gutman, David Geringas, Heinrich Schiff, completando i propri studi in Austria con Clemens Hagen e in Inghilterra con Steven Isserlis, Ferenc Rados, Gabor Takàcs-Nagy e Sir András Schiff.

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