Vercelli – Roberto Rosso trasferito ai domiciliari. A deciderlo il tribunale del Riesame. L’ex assessore regionale del Piemonte in carcere a Torino dal 20 dicembre scorso con l’accusa di voto di scambio politico mafioso nell’ambito dell’inchiesta Fenice sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Lo conferma uno dei suoi legali, Giorgio Piazzese del foro di Torino, che lo assiste insieme al professor Coppi di Roma. Dopo sei mesi di detenzione sta tornando nella sua casa.
Il 9 luglio inizierà il processo nell’aula bunker del carcere Le Vallette di Torino, davanti al collegio di giudici del tribunale di Asti composto da Alberto Giannone (presidente),
Beatrice Bonisoli e Claudia Beconi.
Sono in tanti a dichiararsi umanamente felici per Rosso, e, tra i primissimi, l’uomo che in questi mesi ha dispensato coraggio e conforto a tutti, Carlo Olmo. Il Lupo bianco ha appena commentato su Facebook: “Umanamente, anche come Cavaliere della Repubblica Italiana, esprimo un sollievo e sentito apprezzamento per questa sicuramente attesa decisione dei Giudici. Confido, come in ogni circostanza di giustizia, che nel prosieguo degli accertamenti processuali la verità venga restituita sempre nell’equo contemperamento fra il regime giudiziario e la valutazione delle esigenze umanitarie e personali dell’individuo.
Dalla Tana del Lupo Bianco,Serenamente un buon ritorno a casa per Roberto Rosso”





