Come recuperare i detenuti per reati sessuali: il carcere ne ha parlato “Oltre il muro”

La dottoressa Giordano: prima direttrice a Biella, ora a Vercelli

Vercelli – In un momento in cui, di fronte ai reati di natura sessuale, l’opinione pubblica, in larghissima parte, speci sui social, reagisce con la classica frase “cacciateli in prigione e buttate via la chiave”, assume un’importanza davvero rilevante l’iniziativa della Casa circondariale di Vercelli, diretta dalla dottoressa Antonella Giordano, di un progetto di trattamento per il recupero degli autori di reati sessuali, i cosiddetti “sex offenders”, detenuti appunto nel carcere di Billiemme. Perché in ogni caso, pur di fronte a crimini di questa natura, che sconvolgono l’opinione pubblica, non va dimenticato il comma 3 dell’articolo 27 della Costituzione che dice che “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Ma c’è di più. La nuova direttrice del carcere di Vercelli ha deciso di dedicare un “Workshop” di sensibilizzazione e di formazione per gli operatori su questo tema e l’ha portato fuori dal carcere, “Oltre il Muro”, realizzandolo l’altra mattina all’Istituto “Santa Maria di Loreto” di piazza D’Angennes, con la collaborazione della Società italiana di Sessuologia clinica e Psicopatologia Sessuale, presieduta dal professor Carlo Rosso. Un workshop aperto ad ospiti qualificati, tra cui diversi operatori volontari,  avvocati e magistrati. E, tra le relazioni più attese, appunto quella del magistrato che ha il delicatissimo compito di esaminare le istanze dei benefici penitenziari anche per gli autori di questo tipo di reati: il giudice di Sorveglianza dottoressa Sandra Del Piccolo.

Importante il saluto della direttrice del carcere, che ha spiegato le finalità del progetto di recupero, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, e illustrato il perché della scelta di far svolgere il dibattito al di fuori della Casa circondariale. 

Il magistrato di Sorveglianza Sandra Del Piccolo

“Ringrazio – ha detto la dottoressa Giordano –  per aver riscontrato in tanti l’invito a partecipare alla giornata formativa sugli autori di reato sessuale. E’ un evento che conclude il progetto di trattamento svolto nella sezione destinata ai sex offenders del carcere di vercelli. Il progetto ha potuto aver luogo grazie al finanziamento ricevuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli,  che da anni riserva al carcere di Vercelli un’ attenzione particolare, finanziando iniziative trattamentali importanti, una per gli autori di reato sessuale, l’altra a sostegno delle madri detenute,  che altrimenti non potrebbero avere luogo”.

“Le precedenti edizioni di questa iniziativa formativa – ha proseguito lunedì mattina  la direttrice del carcere – hanno avuto luogo all’interno della casa circondariale, questa odierna ci vede ospiti delle Suore di Santa Maria di Loreto. Si concretizza cosi il mio desiderio di portare fuori dall’istituto, in un contesto peraltro indubbiamente più accogliente, questo nostro appuntamento. Perché se è vero che l’attività oggetto del progetto si svolge per lo più all’interno del carcere ed e’ rivolta al superamento  delle condizioni personali che in ogni autore di reato sessuale hanno favorito o determinato la messa in atto di una condotta d’abuso penalmente rilevante, è anche vero che il riverbero positivo degli effetti degli interventi  previsti dal progetto si estrinseca e misura all’esterno, quando il detenuto sarà rientrato nel tessuto sociale avendo acquisito consapevolezza delle proprie fragilità e limiti e attrezzato a sapersi preservare da atteggiamenti o condotte  in grado di riportarlo in carcere”.

Ma il il riverbero positivo – ha aggiunto la dottoressa Giordano – si misura all’esterno anche in termini di sicurezza sociale….ad ogni autore di reato  recuperato corrisponde sicuramente una o più potenziali  vittime in meno, e se tutte le potenziali vittime di ogni tipo di reato meritano tutela preventiva, ancor più questo vale per i reati sessuali, in cui le vittime d’ abuso  sono spesso soggetti  di  minore eta’,  o comunque soggetti adulti in condizione di minorata difesa”-

Poi la direttrice del carcere ha spiegato perché l’evento è stato organizzato proprio con le suore di Loreto. “La scelta dell’istituto – ha affermato . non e’ stata casuale. Nel momento in cui ho osato chiedere alla Madre Superiora la disponibilità ad ospitare l’evento,  ero convinta di ottenere riscontro positivo perché l’istituto delle Suore di Loreto ha alle spalle una antica e solida collaborazione con la Casa Circondariale  di Vercelli. In particolare, suor Rosangela Brioschi e’ una assistente  volontaria decana dell’istituto e svolge la sua missione soprattutto a favore dei detenuti autori di reato sessuale, seguendoli senza pregiudizio  nei bisogni di sostegno materiale, di catechesi e di ascolto . Per alcuni di essi l’attività di sostegno interna all’istituto si trasforma in accoglienza presso questa casa  in occasione dei permessi premio, in cui i detenuti, spesso raggiunti  dai famigliari,  trovano accoglienza e calore umano come in casa propria. Si tratta di soggetti impossibilitati per vari motivi a utilizzare una risorsa allocativa personale e che pertanto non potrebbero sperimentarsi in una importante tappa del percorso di reinserimento,  come appunto  quella del permesso premio,  se venisse a mancare la disponibilità di questo istituto all’accoglienza. Per questo ringrazio Suor Rosangela e le suore tutte”.

Hanno successivamente parlato la dottoressa Del Piccolo e il professor Rosso, che ha trattato la “caratterizzazione degli autori di reati sessuali”.

Quindi, il programma di trattamento e la ricerca di soluzioni sempre più efficaci per rispettare appunto l’articolo 27 della Costituzione sono stati esposti dalla dottoressa Maura Garombo, dalla dottoressa Antonella Contarino, dalla dottoressa Sonia Gamalero e dal dottor Fredrick Bordino. E’ seguito un interessante e approfondito dibattuto.

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1 commento

  1. Lo smagliante sorriso della dottoressa e’ incoraggiante.. si puo’ supporre che essa intraveda gia’ i segni del futuro successo dell’iniziativa. In tal caso permarra’ unicamente da risolvere l’altro problema, quello dell’identificazione di tutti i criminali che in vario modo ancora oggi facilmente {ritengo} riescono a sottrarsi alla giustizia.

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