“Ma quelle piazze piene simboleggiano la crisi dei partiti”

 

Da un docente molto conosciuto a Vercelli riceviamo e volentieri e pubblichiamo questa riflessione sul fenomeno delle “Sardine”, che anche ieri si è concretato a Torino con una piazza Castello stipata all’inverosimile.

“Piazze piene, urne vuote”.

Un vecchio ma attuale detto politico coniato da chi aveva esperienza e competenza nel saper polarizzare fede politica, ideologia partitica e concretezza di azione potrebbe risultare, ancora oggi, valido e concreto.

Le piazze che oggi vediamo colme di “sardine”, in verità, simboleggiano la crisi dei partiti, l’incapacità di aggregare intorno ad una bandiera partitica di qualunque segno.
Fattuale è stata l’induzione in diverse forme di allontanamento dalla politica che oggi, spontaneamente e periodicamente, ma senza una motivazione precisa e casualmente correlata ad alcunché, si trasformano in un’unica e grande onda emozionale che spinge a manifestazioni senza conseguenze successive.

Personalmente non saprei dare una valutazione per questi fenomeni ma preoccupa ciò che sostituiscono.

Movimento/i che, in quanto tali, risultano liquidi e per nulla decifrabili nelle tradizionali categorie partitiche.
Rivelano, con molta compostezza e rispetto per la democrazia, espressioni emozionali non sostenute da sentimenti precisi e riconducibili alle tradizionali ideologie che stanno alla base delle azioni programmatiche politico economiche o alle visioni concrete della polis ideale.
Prova ne sia il fatto che ogni partito tradizionale rivendica un “quadrante ideologico” di queste piazze senza poterne dimostrare l’oggettivo e visibile legame.

È motivo di riflessione la mancanza di obiettivi, di programmi, associata ad un incredibile entusiasmo e voglia di partecipazione tradita da un sistema partitico poco incline all’inclusione.

Detto questo invio un caro saluto a tutte le sardine, ai tonni di Calabria, a chi, ideologicamente vegano non mangia tonno né sardine, alle stelle che brillando sul mare illuminano tonni e sardine, e a tutti noi che, scoraggiati e falsamente ottimisti, vorremmo tornare alla nostra prima, cara e amata Repubblica.

 

Robertino Giardina

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1 commento

  1. Piu’ che simboleggiare la crisi dei partiti politici ne sono parte costituente, se e: vero che il leader proviene dall’entourage di Prodi.. il quale lo “stima” molto. Il “falso movimento” (falso perche’ trova energia al proprio esterno. unificabile forse solo dalla prevalente giovane eta’ degli aderenti, circostanza importante) serve attraverso il messaggio emotivo dell’odio contro Salvini avvicinare e inglobare (possibilmente) chi odia già indefinitamente a causa della crisi economica.. cercando di inglobarvi parte dell’astensionismo (calcolato in un 2,7% secondo una indagine di questi giorni) . Soprattutto serve per affiancare o omogeneizzare movimenti lgbt, sardine nere e quel che resta della sinistra attiva in chiave ovviamente antisovranista (al momento, unica enunciazione univoca delle sardine) .. con l’aiuto sgangherato dei media.. di qualche voce presuntamente Autorevole.. personaggi pubblici… Saviano.. Demagistris… pietosamente.. sino alla Pascale (ormai una ex. del Capo). Essendo manovrato e non popolare ha lo stesso scopo del M5s: sottrarre energie a un eventuale vero movimento di protesta da sinistra (peraltro improbabile).

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