I profughi pakistani lasciano Vercelli: portati ai Cas di Torino e Cuneo

I profughi pakistani, in tutto 21 persone, che per giorni hanno stazionato in piazza Mazzini oggi hanno lasciato Vercelli. Sono stati dirottati in parte al Cas di Torino e in parte al Cas di Cuneo, quattro di loro erano già stati accolti nel Cas di Crescentino e tre in quello delle “Trebbie” di Prarolo.

La notizia arriva dalla Prefettura e chiude una vicenda che per giorni ha creato non poche polemiche e discussioni tra i vercellesi, oltre all’intervento di diverse persone e volontari che li hanno aiutati portando alimenti, sacchi a a pelo, impermeabili e quant’altro.

Il primo a sollevare pubblicamente il problema (perché prima di allora nessun o ne aveva parlato) era stato Carlo Olmo, il 3 settembre, sulle sue seguitissime (diecimila followers) pagine Facebook. Poi sono intervenuti i giornali (on line e cartacei) e il vercellese anonimo che, più di tutti, ha aiutato quei richiedenti asilo anche praticamente, rifornendoli di scarpe, sacchi a pelo, impermeabili,  coperte e ospitandoli in casa sua l’altra notte. Poi è doveroso citare la Comunità di Sant’Egidio, i volontari di alcune associazioni cattoliche (e ripetiamo: alcune), la Croce Rossa Italiana. E, da rilevare, il via vai di vercellesi che sono andati a portare cibo e conforto ai richiedenti asilo. Non ultimo l’intervento dell’arcivescovo Arnolfo, probabilmente decisivo per la risoluzione parziale (perché altri, in viaggio sulla stessa rotta balcanica, potrebbero arrivare nei prossimi giorni) del problema.

Doveroso segnalare anche la solerzia con cui sono state fatte sbaraccare in fretta paio di tende offerte ieri da un altro privato, in vista della possibile pioggia serale (questione poi risolta dall’anonimo vercellese che ha offerto ai richiedenti asilo un tetto). Ci piacerebbe che altrettanta solerzia venisse applicata nell’affrontare seriamente il problema delle notti alcoliche nel centro storico, con gente che lo ha trasformato in una gigantesca latrina a cielo aperto, con ubriachi che si picchiano tra di loro (vedi martedì notte), che sfasciano vetrine (vedi sabato notte), che urlano a squarciagola sotto le finestre; con locali che sparano musica a tutto spiano fino all’1,30, talvolta fino alle due in palese ed eclatante violazione del regolamento acustico, con vie (vedi San Michele, Verdi, Morosone, Sant’Ugolina, e dei Mercati) continuamente insudiciate, etc, et, etc. Tutte cose assai più offensive al decoro pubblico di un paio di piccole tende da campeggio.

Ma, polemiche a parte, prendiamo atto che i 21 pakistani da oggi potranno riposare sotto un tetto, che piazza Mazzini non avrà più (almeno per ora) gente che dorme per terra o sulle panche, che il rischio di contagi Covid in quell’area si è azzerato. Soddisfatto l’anonimo benefattore, soddisfatto Carlo Olmo, che gira gran parte del merito dell’operazione alla vice prefetto Cristina Lanini, con la quale è stato in continuo contatto in questi giorni. “Un funzionario pubblico raro a trovarsi”, commenta il Lupo Bianco.

edm

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4 Commenti

  1. …sarebbe bello se “Qualcuno” lo leggesse con attenzione e meditasse seriamente su come gestire un serio problema notturno nel centro storico cittadino.
    Piacevole sentire che i 21 esseri umani abbiano potuto trovare una sistemazione adeguata.
    Grazie a chi si è adoperato per tutto ciò.
    Vorrei poter ringraziare anche quel “Qualcuno” affinchè applichi le ordinanze e le regole di vita civile per il nostro centro storico,preda sempre più di babbei incivili,istigati dai soliti 3 locali di piazza dei pesci,ancor più incivili e menefreghisti di chi vorrebbe poter dormire notti tranquille.
    Grazie.

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