Il Piemonte a oggi ha occupate circa la metà delle terapie intensive potenziali a disposizione

A oggi il Piemonte vede occupati 350 posti di terapia intensiva su 774 disponibili. Il dato è stato diffuso oggi dalla Regione.

“La terza ondata della pandemia è partita con un alto livello di ricoveri e i numeri di oggi sono di circa 350 pazienti in terapia intensiva e oltre 3600 in degenza ordinaria: una situazione che cambia molto rapidamente, con poche dimissioni e molti decessi. In questa fase l’età media dei ricoverati è molto più bassa di quelle precedenti, tra i 50 e i 70 anni, con casi di soggetti tra i 30 e i 40 anni. Molti casi sono ricoverati in sub-intensiva, quindi con un’elevata intensità di cure che si traduce in una forte pressione sugli ospedali”. Lo hanno riferito al gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid, presieduto da Daniele Valle, il direttore e il responsabile dell’area ospedaliera del Dirmei, Emilpaolo Manno e Sergio Livigni, e il responsabile regionale della programmazione dei servizi sanitari Franco Ripa, sentiti per approfondire in particolare il tema della realizzazione di posti letto per pazienti Covid in base a quanto previsto dal piano Arcuri.

 

Come detto, i posti in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale può mettere in campo per rispondere all’emergenza sono attualmente 774: ai 327 strutturali disponibili all’inizio della pandemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire già durante la prima ondata, vanno infatti aggiunti i 160 posti garantiti dalla Regione, che ha provveduto tramite una procedura d’urgenza bandita da Scr all’acquisto delle attrezzature necessarie.

“Il piano – è stato precisato – prevede ulteriori posti letto, che al momento, salvo poche eccezioni, sono però ancora a livello progettuale, a causa di una serie ritardi, non della Regione, che hanno reso disponibili i finanziamenti solo a partire da gennaio-febbraio”.

E’ stato inoltre affrontato il tema dei ventilatori polmonari inviati dalla struttura commissariale, macchinari di fascia medio-bassa con possibilità di utilizzo non ottimali, su cui si è dovuto fare un grande lavoro di revisione e adattamento alle esigenze dei medici, mentre già a fine novembre la Regione ha finanziato con 22-23 milioni di euro l’acquisto di tecnologia, dando mandato al Dirmei. “Tutto il materiale, di alta qualità e acquistato con un risparmio di 5 milioni rispetto a quanto preventivato, è stato consegnato alle aziende, che potranno utilizzare le attrezzature anche dopo l’emergenza” è stato spiegato.

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2 Commenti

  1. Qualcuno ricorderà Galli il Gran Maestro delle Bufale .. Condottiero nientemeno che dell’Hs. Sacco di Milano (la Capitale Morale) … disse la stessa cosa e fu sbugiardato dai suoi collaboratori che firmarono massicciamente .. per il contrario.
    https://www.ilsud24.it/2021/02/18/galli-smentito-varianti/
    Ma, si sa, la prima bufala è “quella che conta” (soprattutto se ripetuta subito infinite volte su tutti i media, piccoli, medi e grandi) .. e rimane sola soletta nelle menti deboli di moltissimi teledipendenti (che “fortunatamente” non leggono i giornali complottisti).
    Fa troppo gola diffondere la fake ke fa tremare l’impaurito cittadino, già pluri-terrorizzato o .. pluridecorato (con più nastrini di Figliuolo) eppoi, intanto .. chi lo toglie da li il Galli? E’ indispensabile alle multinazionali del farmaco .. comunque se fosse licenziato troverebbe subito un posto .. probabilmente sottosegretario alla Ricerca delle di Bufale?!!
    Ho notato che mentre nel caso del Sacco era un kapo ad essere sbugiardato da cento “sottoposti” .. qui si sono esposti gli alti gradi che si occupano delle degenze ma non i massimi responsabili: il Governo della Regione! .. ruoli invertiti! !! Chissà perché !? .. Forse visti i precedenti il Vertice non poteva spttnrs?
    Non si sa.
    Infatti .. è bastata una piccola ricerca … (1-Continua)

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