Il Piemonte da lunedì 24 potrebbe diventare zona arancione

Il Piemonte, in bilico fino all’ultimo, potrebbe diventare zona arancione a partire già da lunedì 24 gennaio, assieme ad Abruzzo, Lazio, Sicilia, Valle d’Aosta e Friuli. La decisone ufficiale sui dati verrà resa nota solo domani, ma il risultato pare scontato. Non è bastato il tentativo della Regione di aumentare la dotazione regionale di 970 posti letto nei reparti ordinari per ridurre l’incidenza delle ospedalizzazioni.

Nella settimana 10-16 gennaio il numero dei nuovi casi e dei focolai in Piemonte è cresciuto, ma in modo più contenuto rispetto alle settimane precedenti. Si abbassa l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi che scende da 1.88 a 1.07 e cala di un punto anche la percentuale di positività dei tamponi dal 30% al 29%. Ma a condannare il Piemonte sono i ricoveri: il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva si abbassa dal 23,2% al 22,8% (soglia al 20%) ma quello nei reparti ordinari sale dal 28,4% al 30,3%, superando, seppure solo dello 0,3%, il limite previsto per la permanenza in zona gialla.

Spiegano il Presidente Cirio e l’assessore Icardi: “È vero che il quadro generale dimostra sia nella diffusione del virus sia nel numero di nuove ospedalizzazioni una situazione in progressivo miglioramento, ma il Piemonte ha superato in piccolissima percentuale (0,3%) uno dei parametri per il passaggio in arancione. Su questo ha inciso evidentemente il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i 2/3 delle nostre terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari, ponendo il Piemonte, come altre regioni in Italia sopra la soglia di allerta. È bene però precisare che l’eventuale ingresso in zona arancione per le persone vaccinate non porterà nessuna privazione e ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane e nella loro socialità”.

Cosa cambia in zona arancione

Se si ha il green pass (meglio se quello rafforzato) in pratica cambia poco o niente. Le cosa invece cambiano per coloro che non sono vaccinati. State l’obbligo di mascherina anche all’aperto, che è già comunque in vigore in tutto il Paese e il limite delle 4 persone al tavolo del bar/ristorante (che vigeva per la zona gialla) che è stato superato dall’obbligo di Super green pass per bar e ristoranti, per la zona arancione le restrizioni sono differenti rispetto al passato.

Per chi non ha il green pass gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa Regione o verso altre Regioni sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi che non siano disponibili nel proprio comune (ed è necessaria in questi caso l’autocertificazione). Restano consentiti invece gli spostamenti dai comuni con un massimo di 5mila abitanti, verso altri comuni entro i 30 chilometri, tranne che verso il capoluogo di provincia. Sempre per chi non ha il green pass è vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (tranne alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). A chi ha il green pass base, invece, ossia quello che si ottiene con tampone negativo, è vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi), l’effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all’aperto. Nessuna restrizione invece per chi ha il green pass rafforzato.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

3 Commenti

  1. L’esperimento sociale in Italia sembra proseguire spedito noncuranti di quel che accade negli altri paesi occidentali, dove frena quasi ovunque, persino in Francia (da loro l’elettorato é piuttosto reattivo e Macron si adegua per il necessario… vorrebbe rimanere). Per noi il 24 è… un giorno qualsiasi!!?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here